Corriere della Sera

Macron detta la linea alla Nazionale «Non cambiate mai»

- Di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI «Non cambiate! Questa squadra è bella perché è unita, non dimenticat­e da dove venite!», grida Emmanuel Macron nel giardino dell’eliseo tra i campioni del mondo e decine di ragazzini fatti arrivare da tutte le scuole della regione perché possano incontrare i nuovi idoli — già promossi a modelli di integrazio­ne e di vita — Mbappé, Griezmann, Pogba, Giroud e tutti gli altri. Il ritorno a casa dei Bleus ha i toni dell’omaggio a Neil Armstrong tornato sulla Terra dalla Luna, l’entusiasmo della folla è immenso e accompagna la squadra dal suo arrivo all’aereoporto di Roissy. Il pullman blu con la scritta «Champions du Monde» e le due stelle (1998 e 2018) viene scortato dai motociclis­ti della polizia lungo l’autostrada verso Parigi e poi la tangenzial­e che attraversa le periferie, sui cavalcavia la folla grida e sventola bandiere tricolori mentre centomila persone aspettano da ore accalcate sugli Champs Élysées. Quando il pullman finalmente arriva, i giocatori vengono fatti salire su un altro mezzo, stavolta scoperto, e comincia la parata trionfale lungo tutta l’avenue mentre la folla impazzisce di gioia, tra fumogeni e centinaia di agenti che tutelano la sicurezza dei campioni. All’eliseo la festa è fuori da ogni protocollo, il presidente e i campioni cantano una stonatissi­ma Marsiglies­e e ancora una volta I Will Survive di Gloria Gaynor, inno ufficioso della Nazionale francese dai tempi di Zidane e Thuram, mentre il primo ministro Edouard Philippe sta allo scherzo del sito satirico Le Gorafi e conferma che domani passerà i poteri a Mbappé. A Zagabria, una folla enorme e lo stesso amore per la Croazia, che la finale l’ha persa, ma non è poi così importante.

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