Il Tour scopre le salite alpine Nibali: «Ora si vede chi bluffa»
ANNECY Sarà un centrifugato di salite alpine (12 in tre giorni) a far decollare da oggi un Tour dove la classifica l’hanno fatta più cadute, fratture e lussazioni che imprese sportive? I distacchi seri, quelli non pervenuti lungo il pavé, tra le rotonde e contro il vento della Bretagna li produrranno due arrivi in quota, pendenze fino al 13% e il primo tratto in sterrato introdotto nella Grande Boucle moderna? La carovana affronta oggi la frazione in teoria più mite delle tre consecutive. In teoria perché l’inedito Plateau de Glières, piazzato a metà percorso dell’odierna Annecy-le Grand Bornand (158 km), è ripido nei primi sei km e si conclude con un lungo tratto sterrato. E perché la successiva accoppiata Col de Romme-col de la Colombière propone 20 km di salita inframmezzati da una discesa tecnica. In un Tour dove l’unico favorito uscito allo scoperto è stato l’australiano Richie Porte (tornato a casa con una clavicola rotta) ci s’interroga più che sulla forma dei big Froome e Quintana sulle rivalità del primo col tonicissimo compagno gallese Thomas e ancora di più su quella del colombiano con gli ingombranti coinquilini spagnoli Landa e Valverde. Entrambi i clan minimizzano la convivenza su cui interviene però a gamba tesa il grande ex Bradley Wiggins: «Se Thomas oggi prende la maglia gialla, com’è probabile, per Sky saranno problemi seri. Proteggeranno capitan Froome? A loro interessa vincere, non chi vince». Dal canto suo Nibali ( foto) ostenta serenità: «In classifica sono dove mi aspettavo di essere, ovvero a pochi secondi dagli altri. Per quanto ho visto, impossibile sapere chi è in forma e chi no, chi bluffa e chi fa sul serio. Da oggi abbiamo tutti a disposizione due strategie: anticipare l’attacco o aspettare l’ultima salita per provarci. Non ci sarà spazio per correre in difesa, questo è sicuro».