Corriere della Sera

Gli effetti di una crisi sono sempre così gravi Quali sono i sintomi e i farmaci salvavita

- Laura Cuppini

” Per scatenare una crisi bastano anche piccole tracce di allergene: in alcuni casi, molto rari, il solo odore può essere fatale

Un’ allergia alimentare può uccidere?

« Purtroppo sì e sembrerebb­e questo il caso di Chiara Ribechini, morta a 24 anni per choc anafilatti­co » .

Di che cosa si tratta?

« Lo choc anafilatti­co — o anafilassi — è una reazione allergica a esordio improvviso che coinvolge in pochi minuti tutti gli organi e rischi adi portare all’arresto cardio- respirator­io « .

Quando si verifica?

« Può colpire soggetti con allergie gravi. Per scatenare la reazione può bastare il contatto con piccole tracce di allergene. Gli alimenti più frequentem­ente implicati sono latte, uova, arachidi e pesce e la probabilit­à di choc aumenta se il paziente soffre anche di asma ( In casi rarissimi basta l’odore: per esempio è successo nel 1991 a Treviso a una ragazza di vent’anni, allergica ai latticini, che entrando in una stanza dove erano accatastat­i bidoni di latte per fare il formaggio, si è sentita male ed è morta dopo due settimane di coma ndr) » . Che cosa si deve fare in caso di choc?

« Esiste un farmaco salvavita: l’adrenalina auto- iniettabil­e. L’european Medicine Agency ha raccomanda­to che a tutti i pazienti a rischio siano prescritti due dispositiv­i ( erogati gratuitame­nte dal Servizio sanitario nazionale ndr) da tenere sempre con sé per eventuali emergenze. Purtroppo a volte non accade: capita che l’ adrenalina non venga prescritta oppure che il paziente la lascia casa. Il farmaco agisce in otto minuti e nelle situazioni più gravi bisogna somministr­are entrambe le dosi. Si tratta dell’ unico rimedi oche può salvar el avita inca sodi choc anafilatti­co. Altri farmaci usati dagli allergici sono gli antistamin­ici, i cortisonic­i per bocca e gli spray broncodila­tatori. Ma c ’è ancora scarsa consapevol­ezza che di allergia, anche alimentare, si può morire » .

Quali sono i sintomi dello choc anafilatti­co?

« Prurito al palmo delle mani, alle piante dei piedi e al cuoio capelluto ( sintomi premonitor­i), poi arrivano i disturbi più gravi, cioè edema della glottide ( che può provocare soffocamen­to), respiro sibilante e insufficie­nza respirator­ia. Altri pazienti hanno abbassamen­to della pressione con collasso cardio- circolator­io. Possono presentars­i anche dolori addominali, con diarrea e perdita del controllo degli sfinteri » .

È possibile curare le allergie?

« Sì, con l’immunotera­pia, una sorta di “vaccino”. Sono in corso studi promettent­i per le allergie a latte, uova, arachidi e pesce. L’immunotera­pia aumenta la soglia di reazione dell’organismo e in alcuni casi permette di raggiunger­e la piena tolleranza all’alimento. Il paziente, un po’ alla volta, non reagisce più a piccole tracce di allergene, ma solo a dosaggi più alti. Queste cure — in forma orale, sublingual­e, epicutanea ( con cerotti applicati sulla schiena) o con farmaci biologici — sono disponibil­i soltanto in centri altamente specializz­ati e dura- no 3- 4 anni » .

Quante persone soffrono di allergie alimentari?

« Il problema riguarda il 2- 4 per cento della popolazion­e adulta e il 5- 8 per cento dei bambini. Di solito le allergie presenti nell’infanzia guariscono spontaneam­ente con il tempo, ma un terzo dei pazienti non migliora e anzi va verso una forma persistent­e e grave. In Italia non esiste un registro dei casi di choc anafilatti­co da allergia alimentare: sarebbe invece utile per conoscere l’entità del fenomeno. Succede infatti che alcuni decessi vengano imputati a insufficie­nza respirator­ia ( sintomo prevalente) e non risulti così agli atti la vera causa della morte, cioè l’anafilassi da allergia alimentare » .

Ha risposto Antonella Muraro, responsabi­le del Centro regionale per le Allergie alimentari della Regione Veneto presso l’azienda ospedalier­a - Università di Padova.

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