La Cdp sblocca la partita nomine Per la guida avanza Scannapieco
Vigilanza Rai a Baracchini (FI), Gasparri alla giunta per le elezioni del Senato
I vari pezzi del puzzle si stanno ricomponendo. La lunga trattativa sulle nomine comincia a individuare le soluzioni condivise per le numerose caselle da riempire. Il primo fronte è quello di Cassa depositi e prestiti, dove la scelta dell’amministratore delegato ha tenuto bloccato il rinnovo dell’intero consiglio di amministrazione. Oggi alle 18 è prevista per la terza volta la convocazione dell’assemblea per la nomina dei nuovi amministratori e l’orientamento sarebbe quello di affidare la guida dell’istituto a Dario Scannapieco, attuale vicepresidente della Bei, forte dell’apprezzamento del ministro dell’economia Giovanni Tria. Una decisione che porterebbe così all’uscita di scena della candidatura di Marcello Sala, caldeggiata dalla Lega, ma mai gradita dal M5S.
In questa ottica si dovrebbe separare l’incarico di amministratore delegato da quello di direttore generale, come avvenuto finora, stabilendo di assegnare la direzione generale a una figura interna, ossia all’attuale chief financial officer Fabrizio Palermo. Un esito che garantirebbe l’aggiustamento tra le forze governative dato che lo stesso Palermo è gradito al Movimento. Per il presidente la partita è più agevole dato che le fondazioni, azioniste di Cdp con il 16%, hanno indicato i loro candidati da tempo. Massimo Tononi è il nome designato per la presidenza, mentre i due consiglieri espressi dagli enti bancari sono Matteo Melley e Alessandra Ruzzu. Restano altri cinque consiglieri che dovranno essere espressi dal rappresentante del Tesoro oggi pomeriggio. Una volta archiviato il rinnovo del board di Cassa l’altro fronte caldo resta quello della Rai.
Il modello di governance prevede che il nuovo cda di Viale Mazzini sia composto da 7 membri (anziché 9). Al Parlamento spetta l’elezione di 4 consiglieri, altri 2 sono indicati dal Consiglio dei Ministri e, infine, un consigliere viene eletto dall’assemblea dei dipendenti Rai. Ieri si è fatto il primo passo avanti con lo schema con cui procedere oggi alla Camera per la votazione di competenza parlamentare. L’intesa tra maggioranza e opposizione, salvo sorprese, è di assegnare un consigliere ciascuno a M5S, Lega, Fratelli d’italia e Pd. Nel frattempo, il Movimento ha effettuato le votazioni sulla piattaforma Rousseau, ottenendo dagli iscritti l’indicazione sui nomi da designare. Beatrice Coletti (ex Mtv Italia) ha ottenuto 6.577 voti seguita da Paolo Cellini con 4.253. Il Pd valuta l’idea di indicare Michele Santoro o Mauro Felicori, direttore della reggia di Caserta.
Per i nomi di presidente e amministratore delegato della Rai bisognerà aspettare la scelta del Consiglio dei ministri. Nel totonomine ci sono tra gli altri per la carica di ad Fabrizio Salini (ex la 7) e Vittorio Colao, mentre per la presidenza la Lega spingerebbe per Giovanna Bianchi Clerici. Il puzzle si sta componendo anche su altri versanti: raggiunto un accordo per la presidenza della Vigilanza Rai, assegnata a Forza Italia (Alberto Barachini) e per la presidenza del Copasir a Lorenzo Guerini del Pd. Un assetto che dovrebbe agevolare una soluzione anche per la giunta per le elezioni e l’immunità del Senato, che andrebbe a Maurizio Gasparri.