Corriere della Sera

«Un prelievo di sangue a Buckingham Palace negli anni 90»

- Enrica Roddolo

«Sì, del prelievo di sangue per il test del dna parlai a lungo un giorno con il Private secretary del duca di Edimburgo. Era l’inizio degli anni ‘90», racconta al Corriere da Londra lo storico, vicino a Buckingham Palace, Hugo Vickers. Dunque Filippo, marito di Elisabetta II, ha avuto davvero un ruolo chiave nel risolvere il mistero degli ultimi Zar. Il suo legame con i Romanov? «La sorella della zarina Aleksandra Feodorovna, moglie di Nicola II, era Vittoria di Battenberg, madre di Alice di Grecia che ebbe quattro figlie, e un figlio: Filippo. Ecco perché era importante confrontar­e il dna del duca con quello dei resti della zarina. E serviva una linea di discendenz­a femminile, è stato confrontat­o il Dna mitocondri­ale: questo spiega anche perché credo non sarebbe stato possibile con il Dna dei Savoia», nota Vickers che ha indagato la vita della madre di Filippo in «Alice, Princess Andrew of Greece». Sulla tomba di Alice, a Gerusalemm­e, il principe William ha deposto una corona di fiori settimane fa. «Tornando alla zarina e al pronipote Filippo, Robert K. Massie in “The Romanovs-the final chapter” racconta come fu la dottoressa Janet Thomson a procedere con il campione di sangue del duca per il test dal quale emerse che la sequenza di dna ricavata da frammenti di ossa della zarina e di tre figlie era identica a quella di Filippo». I resti dei figli Aleksej e Maria sono stati ritrovati solo nel 2007, però. «Forse sono stati fatti altri test col dna del duca, ma non ne sono a conoscenza». Anche sui resti dello zar sono state fatte molte verifiche, fino all’esumazione del padre, Alessandro III. Così, 100 anni dopo l’eccidio, finisce la «leggenda» degli ultimi zar.

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