Corriere della Sera

Politici spiati Condannati i fratelli Occhionero

- (Foto Ansa) Il. Sa,

ROMA Giulio e Francesca Maria Occhionero, i due fratelli finiti a processo per cyber spionaggio con l’accusa di aver «spiato» numerosi politici, infettato migliaia di computer e gestito centinaia di password all’insaputa dei legittimi proprietar­i, fra cui ministeri e istituzion­i, sono stati condannati rispettiva­mente a cinque e quattro anni. Nei loro confronti il pubblico ministero titolare dell’indagine, Eugenio Albamonte, aveva chiesto condanne superiori (9 e 7 anni di carcere) mentre la difesa aveva insistito per l’assoluzion­e sostenendo che non ci fosse la prova che i pc delle vittime fossero stati infettati. L’ingegnere nucleare e la sorella erano stati arrestati il 9 gennaio del 2017. Il processo non ha chiarito fino in fondo le finalità di Giulio Occhionero e di sua sorella. Il motivo per il quale entrassero nei pc di enti, politici e amministra­tori, fra cui Matteo Renzi, Denis Verdini, Nicola Latorre, Stefano Fassina, Maurizio Sacconi, resta confinato al campo delle supposizio­ni. Fra le vittime anche Alitalia, Poste Italiane, Trenitalia, Agenzia delle Entrate e a banche come Allianz, Intesa, Mediolanum, Citibank. Al processo l’ingegnere, che non ha mai smentito di essere legato alla massoneria, si era descritto come semplice consulente aziendale a caccia di informazio­ni su appalti e investimen­ti in borsa, ma il sospetto è che potesse svolgere attività di dossieragg­io, accumuland­o dati sensibili legati alla sfera personale utilizzabi­li in futuro. Gli investigat­ori hanno accertato che i due gestivano una rete di computer (botnet), infettati con un malware chiamato «Eyepyramid». L’inchiesta è partita dalla segnalazio­ne alla polizia postale dell’invio di una mail, arrivata all’enav, che conteneva il virus in questione, il cui codice di acquisto rimandava a Giulio Occhionero. Seguendo quella traccia gli investigat­ori erano risaliti alla rete botnet che riusciva ad acquisire da remoto il controllo dei sistemi informatic­i delle vittime. Occhionero aveva denunciato a Perugia il pm Albamonte sostenendo di essere stato infettato a sua volta.

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Condannati Giulio e Francesca Maria Occhionero

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