Emma, uccisa a 85 anni in casa sua Aveva prelevato 600 euro in banca
Ancona, trovata dal marito 90enne. Non ci sono segni di scasso sulla porta
Colpita alla gola e uccisa per poche centinaia di euro. Quei soldi che aveva prelevato dal proprio conto per onorare un debito, forse pagare alcuni lavori fatti a casa, e che l’assassino deve aver cercato freneticamente mentre rovistava tra i cassetti della sua abitazione di Chiaravalle (in provincia di Ancona), in via Verdi 19, terzo piano. È morta così Emma Grilli, pensionata di 85 anni, senza che nessuno potesse difenderla. La testa riversa sul lavandino e tanto sangue intorno. Aggredita da una persona a cui lei stessa deve aver aperto la porta. Non ci sono infatti segni di effrazione.
«Una donna buona e ancora in salute, faceva le scale a piedi per mantenersi in forma, è difficile credere che qualcuno possa averle fatto del male», dicono i vicini. Il Ris di Roma, ieri, ha lavorato fino a tardi per cercare le tracce del balordo che ha spento la vita di Emma, trovata esanime dal marito, Alfio Vichi, 90 anni, rientrato a casa dopo il solito giro per andare a comprare il pane. È stato lui a chiamare i soccorsi. Sono intervenute la Croce Gialla di Falconara e l’avis di Montemarciano, purtroppo solo per accertare il decesso dell’anziana. «Si sta lavorando a 360 gradi, sono in corso tutti gli accertamenti», dice il comandante provinciale dei carabinieri Stefano Caporossi. L’indagine, condotta dal pm Paolo Gubinelli che ha aperto un fascicolo contro ignoti, non trascura alcuna ipotesi ma la pista familiare non sembra tra quelle prese in considerazione. Il marito Alfio, l’ultimo a vedere la moglie in vita, è stato sentito a lungo dai carabinieri. È profondamente scosso per la tragedia e non ha saputo dare spiegazioni. Gli investigatori hanno sentito anche uno dei due figli della coppia, che a Chiaravalle fa il corriere espresso. È accorso subito. Distrutta anche la sorella, che era al lavoro in un altro paese della zona quando il fatto è avvenuto.
Davanti alla palazzina dove la coppia si era trasferita dalla video, gallery, aggiornamenti e commenti sulle notizie del giorno campagna negli anni Settanta, ieri si sono radunati vicini e conoscenti. C’era anche qualche parente. «Una coppia tranquilla e molto attiva, mai uno screzio tra di loro, mai niente che potesse far pensare a problemi». Lei era sempre gentile, parlava con tutti e curava l’orto dietro il palazzo, era il suo hobby. Lui ama giocare a bocce e va ancora in bicicletta. Pietro, un parente, racconta di averlo visto in sella alla sua inseparabile bici intorno alle 9.30, vicino al tabaccaio. Lo riferisce a Cronacheancona.it ed è un particolare che delimita i movimenti della coppia ma che purtroppo non aiuta a far luce sulla dinamica dell’omicidio.
La ricostruzione che appare più credibile finora è che Emma sia stata vittima di una o più persone che sapevano del gruzzoletto che lei teneva in casa, circa 600 euro, o erano venuti a conoscenza di questa informazione dopo averne seguito gli spostamenti per e dalla banca. In quella filiale hanno cercato conferme ieri i carabinieri.
Emma, dopo aver salutato Alfio, potrebbe aver aperto la porta a chi l'ha uccisa. Magari pensava che fosse il postino o forse era convinta che il suo Alfio avesse dimenticato qualcosa. Se l’ipotesi della rapina fosse confermata, resterebbe da capire perché tanto accanimento su una signora che non avrebbe mai avuto la forza di difendersi. Una violenza inspiegabile. Una donna massacrata per poche centinaia di euro.
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