Due video di don Zanotti con la sua vittima
Bergamo, l’inchiesta per abusi sul frate della comunità «Oasi 7». Altri ospiti confermano
ROMA Due video, alcune foto e le testimonianze di altri ospiti della Comunità «Oasi 7» che si trova in provincia di Bergamo. È questo il materiale depositato alle autorità ecclesiastiche e alla magistratura penale per dimostrare le accuse di violenza sessuale contro don Antonio Zanotti, 71 anni, il frate cappuccino che avrebbe abusato di un giovane che viveva nella struttura da quattro anni.
Sarà il cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, a dover svolgere gli accertamenti e decidere l’eventuale riduzione allo stato laicale come è stato sollecitato dall’avvocatessa Laura Sgrò che assiste il ragazzo. Ma la denuncia è stata consegnata anche a frate Sergio Pesenti, Ministro Provinciale della Provincia della Lombardia dell’ordine dei cappuccini e al ministro generale Mauro Johri.
Le immagini sono fin troppo esplicite, mostrano gli incontri tra i due negli uffici della comunità, ma documentano anche la somministrazione del Viagra al ragazzo da parte del frate. Il racconto dello straniero è dettagliato e si concentra in svariati passaggi sulle pressioni psicologiche che avrebbe subito: «Il frate mi umiliava, mi mortificava pubblicamente. A voce alta, nel refettorio, davanti a tutti, qualche volta anche in Chiesa, urlava: “Non so cosa fare con questo ragazzo”; “Meglio che gli diamo quello che chiede, se no mi rovina”; “Andrea non è capace di fare niente, è un buono a nulla, uno sfaticato”; si rivolgeva direttamente a me dicendomi: “Tu non vali niente, se non ci fossi io tu come faresti a vivere? Tu non sei niente, non hai niente. Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai niente”; “Se non ci fossi io vivresti in mezzo alla strada”. Sopportavo ma stavo malissimo, perché non sapevo proprio dove andare. Quando poi rimanevamo soli ripeteva sempre le stesse cose a mo’ di litania: “Vieni qui da me, non avere paura, sono il tuo papà”; “Fai il bravo che poi ti compro quello che vuoi”».
Spetterà alla Procura di Bergamo svolgere gli accertamenti penali, appena gli atti — depositati a Roma solo per accelerare le procedure — saranno trasmessi. Oltre alle violenze sessuali, i magistrati dovranno ricostruire che cosa sia accaduto pure un paio di mesi fa. Il giovane ha infatti denunciato di essere stato «aggredito, picchiato e minacciato mentre mi trovavo nella stazione di Bergamo dopo essere andato via». Nella denuncia si parla di «due albanesi residenti nella comunità di padre Zanotti, mi hanno circondato e riempito di pugni e schiaffi, lasciandomi a terra sanguinante, non prima di avermi detto: “Non tornare più là dentro e vedi di stare molto lontano da qui”».
Oltre al racconto del ragazzo l’avvocatessa Sgrò e i legali dello studio Bernardini De Pace hanno raccolto le testimonianze di due giovani ospiti pronti a confermare le circostanze denunciate. Gli elementi raccolti potrebbero essere preziosi per ricostruire il giro di soldi all’interno della struttura e soprattutto per verificare se anche altri ospiti possano aver subito molestie e non abbiano avuto il coraggio di parlare.
Il Vaticano
La Congregazione per la Dottrina della Fede valuterà sulla riduzione allo stato laicale