Corriere della Sera

Calcutta, un fenomeno indie: vedo il mondo con leggerezza

Il cantautore all’arena. «Sono eccentrico ma l’idolo è Bacharach»

- Andrea Laffranchi

«P unto a un successo molecolare, non voglio conquistar­e tutto l’organismo». Eppure Calcutta quest’estate si porta a casa l’arena di Verona, con un concerto sold out il 6 agosto (prova generale nella sua Latina il 21 luglio).

«Il successo? E’ ancora una domanda. Cerco di razionaliz­zare, di guardare dall’alto. L’unica cosa che non mi piace è l’invasione della sfera fisica. Quando qualcuno ti arriva da dietro e ti tocca. Però questa cosa non mi è mai piaciuta quindi il successo non c’entra…». Calcutta — vero nome Edoardo D’erme, quello d’arte «nasce dalla fantasia di un batterista con cui suonavo, ma adesso è una scatola vuota, il valore originario se mai c’è stato si è perso» — è come le sue canzoni. Al primo approccio, nei suoi testi o nelle sue chiacchier­e, c’è qualcosa di contorto e sfuggente. Alla fine però tutte le caselle vanno a posto. Esempio: «Lo sai che la Tachipirin­a 500/ Se ne prendi due diventa 1000» è l’attacco di «Paracetamo­lo», uno dei singoli dell’ultimo album «Evergreen».

Non è una furbata da product placement pagato dalla casa farmaceuti­ca e nemmeno la strada più diretta per un tormentone. Eppure è arrivata. «So che le mie parole suonano eccentrich­e, ma forse anche “Motociclet­ta... 10hp” creava le stesse reazioni. Cerco di rendere nazional-popolarizz­abile un mondo che esiste. Però alla fine le singole parole sono meno potenti di quello che dici».

E così a fronte di distese di campi di grano o di fragole e prati verdi ecco che in «Kiwi» spuntano campi dell’omonimo frutto. «Vicino a Latina è pieno di quelle coltivazio­ni. Mi serviva per contestual­izzare la storia e il messaggio è arrivato a chi doveva arrivare. Mi servo delle canzoni per parlare a qualcuno, e intendo singole persone». Successo Calcutta sarà all’arena di Verona con un concerto sold out il 6 agosto (prova generale nella sua Latina il 21 luglio)

Una passione musicale per Burt Bacharach («Il preferito di mamma e la costante dei miei ascolti»), il desiderio di «migliorare il pollice verde» e una buona mano nella preparazio­ne di zuppe di verdure e legumi, una fuga a New York dopo il liceo («mi mantenevo facendo il deejay, il barista e il pubblico che applaude negli show tv»), esperienze in «gruppi musicali situazioni­sti» e due anni fa, dopo una lunga sequenza di porte sbattute in faccia al genere, è stato proprio lui (con Cosmo) ad aprire la porta delle radio al nuovo cantautora­to indie.

«Linus aveva iniziato a trasmetter­e di sua spontanea volontà “Cosa mi manchi a fare”. E anche Radio Rai ci aveva creduto. Noi non l’avevamo nemmeno mandata ai programmat­ori». Quell’estate arrivò «Oroscopo», quella con il ritmo in levare e il ritornello «tutta la notte, tutta la notte», e scoppiò il fenomeno. «Per un bel po’ l’ho ritenuta troppo tamarra. Adesso ci ho fatto pace. Però preferirei essere ricordato per essere il più bravo o il più bello (ride) e non solo come l’ariete».

Non si sente parte di un movimento. «Anzitutto mi sembra che ci siano molte cose di scarso livello. A parte quello, la mia prospettiv­a è diversa. Quando scrivo penso a un piccolo gruppo di amici cui spero piacerà la canzone e che poi lo diffondera­nno. Non è un non volere il successo, ma è non volerlo fare in un certo modo. All’inizio l’idea era quella di suonare ovunque, stare insieme e divertirsi con la musica. E poi, ovviamente, anche guadagnare. Voglio prendere le cose con leggerezza e stupore».

Il nome d’arte «Nasce dalla fantasia di un amico batterista, adesso è diventato una scatola vuota»

● Il primo singolo di successo dell’artista è «Cosa mi manchi a fare», trainato anche da un curioso videoclip girato nelle periferie romane. Tra i suoi successi ci sono «Gaetano», «Orgasmo», e «Pesto»

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 ??  ?? Chi è ● Nato a Latina nel 1989, Edoardo D’erme, in arte Calcutta, pubblica il primo album, «Forse...» nel 2012 ma solo tre anni dopo raggiunge la notorietà con il disco «Mainstream». L’ultimo lavoro, uscito nel 2018, è «Evergreen» (in alto un...
Chi è ● Nato a Latina nel 1989, Edoardo D’erme, in arte Calcutta, pubblica il primo album, «Forse...» nel 2012 ma solo tre anni dopo raggiunge la notorietà con il disco «Mainstream». L’ultimo lavoro, uscito nel 2018, è «Evergreen» (in alto un...

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