Corriere della Sera

Le madri senza figli e gli amori autarchici Le tante storie «diverse»

- Di Roberta Scorranese

S i può «essere madri senza figli» perché la famiglia non è una sola, ma ha tante sfaccettat­ure. Quella a Susanna Tamaro, scrittrice triestina ma ormai umbra d’adozione (da oltre vent’anni vive nella campagna tra Terni e Orvieto) è l’intervista che apre Liberi Tutti #10, il numero che esce domani — gratis in edicola e sulla digital edition con il «Corriere della Sera».

Siamo andati a trovare Tamaro nel casolare che da decenni divide con l’amica Roberta Mazzoni e con una famiglia originaria delle Ande, che occupa un’altra ala della casa. Una sorta di «comune familiare» in cui i legami rispondono a una felice autarchia affettiva, «senza etichette, senza obblighi», come ci racconta Susanna, che confessa di essere «una persona molto segreta, che ha bisogno di spazi di solitudine» anche e soprattutt­o per coltivare la sua vita, cioè la scrittura.

E di autarchia, questa volta più tradiziona­lmente amorosa, parla anche Francesca Barra, in un’intervista a Candida Morvillo nella quale annuncia il «secondo matrimonio» con Claudio Santamaria. La giornalist­a e l’attore in realtà si sono già sposati a Las Vegas, ma ripeterann­o il rito (civile e sulla spiaggia) a Policoro, in quei luoghi lucani dove si sono conosciuti da bambini e che ora fa da scenario a un amore ritrovato. Alludendo alle polemiche che seguirono il suo divorzio quando, madre da pochissimo, scelse di stare con Santamaria, Barra afferma: «Quando ho visto Claudio a cena la prima volta, aprile 2017, ero una donna libera, ma non è questo il punto: una donna si può separare incinta o quando ritiene». E quella che sta entrando nella sua pienezza sarà un’estate di famiglie arcobaleno, come documenta un articolo di Michela Proietti: da Elton John con il compagno David fino a Cynthia Nixon accanto alla sua fidanzata e ai figli, è il momento delle famiglie con ge- nitori dello stesso sesso.

Di certo, uno che non credeva all’amore a prima vista ma preferiva «una seconda occhiata» era Bruce Lee, leggenda del cinema e delle arti marziali, scomparso 45 anni fa. All’attore è dedicato l’obituary della settimana, firmato da Paolo Baldini. E, a proposito di autonomia sentimenta­le, c’è una data di scadenza per fare un figlio? No, però non tutto è scontato per le donne che provano a fare carriera, come ci spiega Marisa Fumagalli in un articolo dedicato alle mamme «over».

Infine, il racconto di una malattia letteraria vissuta in prima persona da Gian Paolo Ormezzano, che ci racconta la sua personale sindrome di Stendhal: «Piango davanti alle opere d’arte», scrive. Evviva la libertà di singhiozza­re di fronte alla bellezza.

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