Corriere della Sera

Ue, multa record da 4,3 miliardi Google fa ricorso

«Investiti miliardi». Sistema aperto

- Di Massimo Gaggi Rovelli

Google ha abusato della sua posizione dominante nel mercato digitale spingendo i gestori di smartphone che scelgono il sistema operativo Android a installare sugli apparecchi, come scelta di default, il motore di ricerca di Google e il suo browser Chrome. Questa l’accusa della commissari­a europea all’antitrust Margrethe Vestager. Il gigante della Silicon Valley è stato condannato a pagare una multa di 4,3 miliardi di euro. Il ceo di Google Sundar Pichai annuncia il ricorso sostenendo che la gratuità di Android ha favorito la concorrenz­a e i consumator­i, abbassando il costo dei cellulari, ed anticipa che Android potrebbe diventare a pagamento. Il titolo di Google, in Borsa, ha tenuto.

Sono passati quasi dieci anni da quando il primo smartphone Android è stato lanciato sul mercato. A ottobre del 2008 il «robottino» verde faceva il suo debutto a bordo del cellulare Htc Dream. Oggi il sistema operativo corre su oltre due miliardi di telefoni, circa l’80% del totale finito nelle tasche di tutto il mondo.

Sono 1.300 i produttori che si appoggiano a Google per i software dei loro dispositiv­i e tutti devono firmare il Mobile Applicatio­n Distributi­on Agreement, un contratto che permette loro di mettere a disposizio­ne dei consumator­i il Play Store — il negozio virtuale che offre oltre un milione di app — ma che allo stesso tempo li vincola a pre-installare i servizi dell’ecosistema Big G, da Google Search a Chrome, da Gmail a Google Maps. Undici in tutto, delle circa 40 presenti in media su un telefono appena comprato. Un abuso di posizione dominante per la Commission­e europea, un set di applicazio­ni pensate per lavorare insieme, utili all’utente perché «assicurano che il telefono sia completame­nte funzionant­e non appena lo tolgono dalla scatola dopo averlo acquistato», come ha scritto il ceo di Google Sundar Pichai. Utile alla stessa società, che «ha investito miliardi di dollari nell’ultimo decennio per fare di Android quello che è oggi» e che quindi da qualche parte deve trovare spunti per generare ricavi dato che il sistema operativo è offerto in modo gratuito.

La decisione dell’antitrust di intervenir­e e modificare l’accordo che Mountain View stringe con i produttori potrebbe distrugger­e lo stesso modello di business, basato sulla raccolta dati, su cui si regge l’intera struttura. Che — aggiunge Pichai — «ha creato più scelta per tutti, non meno». Come rispondere? Mentre gli avvocati preparano le carte per il ricorso, a Mountain View si utilizzera­nno probabilme­nte i 90 giorni a disposizio­ne per cercare una strada alternativ­a. È già successo con la sentenza precedente, riguardant­e un altro caso di concorrenz­a sleale: poco più di un anno fa, la stessa Vestager aveva inflitto una multa da 2,4 miliardi perché il motore di ricerca sfruttava il proprio monopolio per favorire il servizio di comparator­e prezzi interno, Shopping. Tre mesi dopo era arrivata sul tavolo della Commission­e una proposta: i siti concorrent­i sarebbero stati resi più evidenti attraverso un’asta, ma le prime due posizioni nei risultati delle ricerche venivano riservate alla sua piattaform­a. Un modo, insomma, per andare incontro alle richieste senza però privarsi di quegli spazi preferenzi­ali destinati ai suoi prodotti. Piccoli pezzetti che compongono un ecosistema di accumulazi­one di dati, il vero tesoro su cui si basa l’impero di Google. In attesa di vedere quale via sceglierà per smorzare la stretta su Android — prende tempo e si dedica a una lettura attenta della sentenza — il suo regno non teme scossoni. Se gli utenti non dovessero più ritrovarsi sul dispositiv­o appena comprato le sue applicazio­ni, sarebbero comunque tra le prime ad essere scaricate. Funzionali e iperconnes­se tra loro, sono state studiate per creare un’ecosistema a cui è difficile preferire altro.

 ??  ?? Fondatore Andy Rubin, 54 anni, è uno dei fondatori di Android. Il primo smartphone Android è stato lanciato sul mercato esattament­e dieci anni fa
Fondatore Andy Rubin, 54 anni, è uno dei fondatori di Android. Il primo smartphone Android è stato lanciato sul mercato esattament­e dieci anni fa

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