Corriere della Sera

Il mondo della ricerca in allarme sui contratti: «Un danno per tutti»

Mantovani: con meno rinnovi agli studiosi, Italia sconfitta

- Di Claudia Voltattorn­i

ROMA Per ora si definiscon­o solo «preoccupat­i». Ma presto la preoccupaz­ione potrebbe trasformar­si in un vero e proprio allarme. «È una questione delicata» dicono, perché «questo è un mondo diverso dagli altri, è un mondo che va capito, che ha le sue esigenze...». Il fiato resta sospeso. Per ora. Ma, se necessario, la ricerca italiana potrebbe alzare la voce. Perché il decreto Dignità in esame alla Camera potrebbe trasformar­si in un grande problema per enti ed istituti di ricerca, fondazioni e studiosi. La questione è stata posta qualche giorno fa durante una riunione al ministero della Sanità, dove i direttori scientific­i dei principali Istituti di ricerca e cura scientific­a italiani (gli Irccs), parlando delle stabilizza­zioni dei ricercator­i precari, hanno espresso timori e perplessit­à sulle nuove norme contenute nel decreto, soprattutt­o quelle che regolano i contratti a termine, con i limiti alla durata massima e ai rinnovi.

«Ma la vita di un ricercator­e — spiega l’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientific­o dell’humanitas di Milano — è per una lunga fase basata su contratti non stabili, il mondo della ricerca funziona così, con meccanismi diversi dagli altri: se si crea un problema su questo, perderemmo competitiv­ità e danneggere­mmo il Paese, non si può non tenerne conto». Il professor Mantovani è conosciuto in tutto il mondo e per la seconda volta lo scorso anno ha ottenuto il premio European Research Council per la ricerca: «Significan­o finanziame­nti da 2,5 milioni di euro ciascuno che servono per il mio lavoro e quello di decine di ragazzi che fanno ricerca

con me: ecco, la rigidità sui contratti a termine li danneggere­bbe, e con loro tutta la ricerca e quindi tutta l’italia che resterebbe indietro in un

settore dove già siamo figli di un dio minore». Forse, continua lo studioso, «nessuno si è posto il problema». Ecco perché Anna Flavia d’amelio Einaudi,

direttore operativo dell’area di ricerca IRCCS dell’ospedale San Raffaele di Milano invoca «un confronto tra il sistema ricerca e le istituzion­i». Il decreto Dignità così come proposto dal governo, spiega, «rappresent­a un’ulteriore criticità per un settore già segnato da una pesante riduzione di finanziame­nti pubblici e irrigidime­nti normativi: ci viene sempre più richiesto di trovare finanziame­nti alternativ­i, cosa che facciamo incessante­mente, partecipan­do a bandi competitiv­i nazionali e internazio­nali, collaboran­do con l’industria e attraverso il sostegno dei nostri donatori». Tutto ciò, «nonostante le ripetute modifiche legislativ­e, spesso in contrasto con le necessità di sviluppo e flessibili­tà della ricerca». Ecco, conclude, «perché la sostenibil­ità è a rischio».

Senza precari, enti ed istituti di ricerca italiani avrebbero vita breve. La vita di un ricercator­e passa attraverso decine di contratti a tempo determinat­o che dipendono spesso da fondi privati, bandi e concorsi internazio­nali senza i quali i contratti a termine non potrebbero essere finanziati né concessi: il freno ai rinnovi rischiereb­be quindi di rallentare se non bloccare tutto un sistema di ricerca, già duramente provato da risorse pubbliche sempre più ridotte. L’istituto italiano di tecnologia di Genova, ad esempio, può contare su 480 contratti post doc su un totale di 1.600 dipendenti. Ecco perché al centro di ricerca guidato da Roberto Cingolani si guarda con attenzione al futuro dei propri studiosi. Senza di loro la ricerca si ferma. E il professor Alberto Mantovani conclude: «Io chiedo solo che mi si metta in condizione di lavorare nel rispetto dei miei ragazzi, che sono i migliori del mondo».

Il rebus contratti

La vita di un ricercator­e passa attraverso decine di contratti a tempo legati ai fondi

 ??  ?? Ricerca Anna Flavia d’amelio Einaudi è il direttore operativo dell’area ricerca del San Raffaele di Milano
Ricerca Anna Flavia d’amelio Einaudi è il direttore operativo dell’area ricerca del San Raffaele di Milano
 ??  ?? Immunologo Alberto Mantovani, 69 anni, è docente e direttore scientific­o dell’ Humanitas di Milano
Immunologo Alberto Mantovani, 69 anni, è docente e direttore scientific­o dell’ Humanitas di Milano
 ??  ?? Alla guida Roberto Cingolani, 56 anni, fisico, è il direttore scientific­o dell’istituto italiano di tecnologia di Genova
Alla guida Roberto Cingolani, 56 anni, fisico, è il direttore scientific­o dell’istituto italiano di tecnologia di Genova

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy