Corriere della Sera

Prende forma la nuova Rai Ma su Cdp è stallo nel governo

Colletti (M5S): da noi scelte sbagliate sul Csm

- Andrea Ducci

La partita nomine restituisc­e la misura del contraddit­torio tra le forze politiche. Maggioranz­a e opposizion­e trovano l’intesa sulla Rai, una condivisio­ne che porta inoltre all’elezione dei presidenti di commission­i parlamenta­ri strategich­e come Vigilanza Rai e Copasir, oltre che alla scelta di Maurizio Gasparri alla guida della Giunta per le autorizzaz­ioni di Palazzo Madama e a quella di Roberto Giachetti a capo della Giunta delle elezioni della Camera. Il Senato provvede anche a votare Luigi Balestra e Gabriele Fava al consiglio di presidenza della Corte dei Conti. All’interno della maggioranz­a non si trova invece l’accordo tra Lega e M5S sul vertice di Cassa depositi e prestiti. L’impasse obbliga per la terza volta al rinvio (il 24 luglio) dell’assemblea. A intervenir­e sullo stallo, che riflette i precari equilibri tra il ministro Tria e i due vicepremie­r Di Maio e Salvini, è il premier Giuseppe Conte, spiegando che «il problema non è se ci sono divergenze sulle nomine: la Cdp è uno strumento chiave per la politica nazionale, quindi vogliamo meditare bene».

Nel risiko nomine è dunque il rinnovo del consiglio di Viale Mazzini a definire i rapporti di forza tra partiti. Dalle votazioni per i 4 membri designati dal Parlamento a passare per le opposizion­i sono Rita Borioni, riconferma­ta in quota Pd, e Gianpaolo Rossi per Fratelli d’italia. Lega e M5S eleggono, rispettiva­mente, Igor De Biasio e Beatrice Coletti. Per archiviare la partita Rai restano da individuar­e l’amministra­tore delegato e il presidente, che saranno nell’elenco dei due membri indicati dal governo (un altro consiglier­e verrà eletto dai dipendenti) nei prossimi giorni. Tra i nomi dei possibili manager sono emersi nelle ultime ore anche Raffaele Annecchino, executive vice president di Viacom, e Andrea Cardamone, amministra­tore delegato di Widiba, considerat­o gradito a Di Maio. Per la presidenza prende quota Giovanna Bianchi Clerici, ex deputata della Lega, già nel cda Rai. Sul versante che orbita intorno alla tv pubblica arriva il via libera a presidente della Vigilanza Rai di Alberto Barachini, ex giornalist­a del Tg4, che però Pier Luigi Bersani bolla come scelta «incredibil­e, non esiste che prendi un uomo Mediaset e lo metti lì». Il Pd incassa la presidenza del Copasir con l’elezione di Lorenzo Guerini.

C’è poi una polemica interna ai 5 Stelle del deputato Andrea Colletti contro i profili selezionat­i dal Movimento per il Csm. Colletti contesta la mancata condivisio­ne e il fatto che «due nomi provengono da Firenze, come avveniva nei metodi della consorteri­a di Renzi. Noi non siamo il Pd!» lamenta. I 5 nomi più votati tramite Rousseau sono: Alberto Maria Benedetti, Filippo Donati, Fulvio Gigliotti, Vito Mormando e Edoardo Chiti.

Infine, la Camera ha eletto Giacinto Della Cananea e Gianpiero D’alia nel Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria dell’aula di Montecitor­io.

d La Cassa depositi e prestiti è uno strumento chiave per la politica nazionale, quindi vogliamo meditare bene Giuseppe Conte

Barachini alla Vigilanza Rai? Non esiste che prendi un uomo Mediaset e lo metti lì, è uno sfregio Pier Luigi Bersani

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Montecitor­io Lorenzo Guerini, 51 anni, con la collega Pd Alessia Morani, 42
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Incarico ● Maurizio Gasparri, 62 anni, senatore di Forza Italia, ministro delle Comunicazi­oni con Berlusconi dal 2001 al 2005, è stato eletto al Senato presidente della Giunta per le autorizzaz­ioni

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