«Grillo, un papà al 200 per cento Ma quei lavori persi per lui...»
Èlui che l’ha accompagnata all’altare (piangendo). Lei lo chiama semplicemente Beppe. «Ma se ci sono i miei fratelli, papà. Per ridere, a volte anche patrigno». Valentina Scarnecchia è figlia di Roberto — ala di Roma, Napoli e Milan tra gli anni ’70 e ’80 — e di Parvin Tadjk, che in seconde nozze ha sposato Beppe Grillo, da cui poi ha avuto Rocco e Ciro. Perciò, come il fratello Matteo, Valentina, 37 anni, chef, food blogger e conduttrice sul canale Alice di Piatto forte, di fatto è stata cresciuta dal fondatore ed ora Garante del Movimento 5 Stelle, che per lei è stato «un padre al 200 per cento: è venuto a prendermi in discoteca alle 3 di notte, mi ha portato dal dentista», racconta in un’intervista a Vanity Fair. Fustigatore nella vita politica, in famiglia Grillo è «un papà permissivo. Di severa c’era già mia madre. “Chiedi alla mamma” era la sua risposta standard per le questioni spinose. Quelle importanti invece le decidevamo tutti insieme. Beppe è una persona tenera: in tutti questi anni credo abbia alzato la voce con noi figli solo un paio di volte. E aveva ragione». La figura pubblica e quella privata coincidono, spiega Valentina: «È quello che vedete, un uomo caloroso e accalorato. Lo è quando sale su un palco, e lo è a casa. E quando è incazzato, non riesce a lasciare l’incazzatura fuori dalla porta. Però ha anche una vena comica che non ho mai trovato in nessuno. Quando rompevo con i fidanzati, e mi disperavo, lui era sempre il primo a farmi ridere». La parentela famosa non l’ha aiutata sul lavoro, anzi. «Mi sono sentita dire dei no, e non per colpa mia» spiega Valentina. «Un paio di volte mi è stato detto: “La rete tv non vuole”. Chi leggerà queste parole saprà di che cosa parlo. E quella è stata la cosa più ingiusta che mi sia capitata perché io, in tv, faccio i paccheri fritti, non mi occupo di politica. Anche Beppe ci è rimasto malissimo».