Dov’è la solidarietà del fondo solidarietà Siae?
Ho 78 anni e come unico reddito 640 euro di pensione. Avevo 12 anni quando ho iniziato a scrivere poesie e nel 1960 ho pubblicato la prima raccolta di versi. Nel corso degli anni si sono aggiunti altri 34 volumetti: tra questi ce ne sono 7 dedicati alle scuole elementari e medie di Napoli e provincia per avvicinare i ragazzi alla poesia e invogliarli a salvaguardare la nostra meravigliosa parlata popolare. Nel 2006, compiuti 65 anni — e oltre 40 di iscrizione alla Siae — come previsto dal regolamento, avevo inoltrato al Fondo di solidarietà Siae la richiesta di un contributo di solidarietà. La domanda era stata accolta e mi veniva corrisposto il prezioso aiuto. Nel 2017 era stato pure aumentato a 400 euro mensili e io, forte di questo, poiché ero in una casa non idonea al mio precario stato salute, ho affittato una nuova abitazione. La Siae, con una raccomandata del 10 gennaio 2018, mi comunica: «Lei non è risultata in possesso del requisito del vigente Regolamento del Fondo di solidarietà non avendo percepito negli ultimi 30 anni, per almeno 10 anni anche non consecutivi, redditi per diritti d’autore non inferiori a un importo medio annuo di euro 2.400. Dal mese di febbraio cesserà la corresponsione del contributo. Tuttavia il Consiglio le invierà “una tantum” un contributo di 4.800 euro». Perché la Siae ha inserito nel Regolamento, dopo 12 anni, quel requisito «ammazza poveri»?