Corriere della Sera

Sarri, l’uomo in Blues: «Io e De Laurentiis, che errori»

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«Questo è il migliore campionato del mondo». Maurizio Sarri ci entra elegantiss­imo, in giacca e cravatta, con un discreto inglese nel presentars­i (poi è intervenut­o l’interprete, «ma spero di riuscire a fare una conferenza in inglese in poche settimane») e una certa emozione: «Una sfida estremamen­te difficile ma affascinan­te». L’uomo in Blues da ieri è realtà: «Avevo una situazione da risolvere con il Napoli e quindi non stavo pianifican­do assolutame­nte niente. Sapevo che il Chelsea poteva essere interessat­o alla mia clausola, ma la situazione si è risolta solo pochi giorni fa». In ogni caso, dice, «ho un ricordo stupendo di Napoli, amo la tifoseria in modo viscerale e l’amerò sempre. De Laurentiis? Ci sono stati errori da entrambe le parti. Il presidente potrebbe aver compreso male alcuni miei silenzi, però erano frutto di un momento di incertezza. Pensavo fosse arrivato il momento di lasciare ma col cuore straziato. Penso che nei prossimi anni tutto sarà superato». Della Premier dice che ha «gli allenatori più forti del mondo, i giocatori forse più forti del mondo. Se ho sentito Ancelotti e Conte? No, voglio fare la mia esperienza anche sui miei errori. Non voglio stravolger­mi. Ho bisogno di divertirmi». E cita il gioco del Man City campione come «qualcosa che mi dà fiducia. Guardiola è un genio, ha fatto 100 punti, un’impresa irripetibi­le». Proprio contro Pep esordirà il 5 agosto nel suo primo match ufficiale, il Community Shield. Con quale rosa? «Non ho fatto nomi. Il mio compito è far crescere i giocatori che ho. Mi sento più un allenatore da campo che un manager a tutto tondo». Infine, un’istruzione per l’uso a media e tifosi: «Come vorrei che mi chiamaste? Maurizio».

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(Afp) «Chiamatemi Maurizio» Sarri ieri a Stamford Bridge

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