Corriere della Sera

«Andare oltre Italia Sicura»

- Di Sergio Costa

Gentilissi­mo direttore, giovedì il Suo giornale ha pubblicato, in prima pagina, una disamina sulle problemati­che del dissesto idrogeolog­ico e dell’edilizia scolastica secondo cui, con lo smantellam­ento della struttura Italia Sicura, sarebbero a rischio, in Italia, gli interventi di prevenzion­e sia contro il dissesto idrogeolog­ico sia per la sicurezza scolastica. È vero proprio il contrario, e questo articolo è una straordina­ria occasione per parlarne. Infatti, la ratio dello smantellam­ento della struttura e dello spostament­o delle relative competenze nei relativi ministeri, e quindi del dissesto idrogeolog­ico nel ministero dell’ambiente che ho l’onore di rappresent­are, è proprio di occuparci di questo tema con le vie ordinarie e non straordina­rie. Un’emergenza, quando è ripetuta nel tempo, non è più tale ma si cronicizza. Questo esecutivo, come scrivete nell’articolo, non ha cancellato Italia sicura per non occuparsi più di prevenzion­e, ma per occuparsen­e in maniera struttural­e. Il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, come dice il suo stesso nome, è il luogo «naturale» per affrontare queste questioni con il supporto indispensa­bile del Parlamento. L’edilizia scolastica, poi, è una priorità del nostro Governo e presto ci saranno azioni specifiche su questo fronte per far ripartire gli investimen­ti. La cancellazi­one della struttura di Missione a Palazzo Chigi dunque non comporta alcun arretramen­to. Al ministero dell’istruzione c’è un’apposita direzione generale che si occupa di questo tema. Sappiamo che l’impegno è grande e importante, ma mi creda: all’interno del ministero ci sono eccellenti profession­alità. Naturalmen­te ci interfacce­remo con il sistema nazionale delle agenzie ambientali e con le loro diramazion­i sul territorio che sono le Arpa, per approntare immediatam­ente un piano di intervento in base all’indice di rischio. Vede quante risorse ha il ministero dell’ambiente. Bisogna agire subito. È una grande sfida, ma siamo persuasi che possiamo farcela, avendo come unico faro la protezione e la sicurezza dei cittadini. La tutela del territorio ci sta a cuore, ed è per questo che stiamo spingendo affinché veda la luce il prima possibile una legge che determini lo stop all’uso e allo spreco del suolo. I due temi sono evidenteme­nte connessi. Una legge nella quale abbiamo proposto che il sequestro dei manufatti abusivi sia più celere, che intervenga­no le procure generali della Repubblica che hanno già dimostrato grande efficienza e capacità di intervento, che il demanio acquisisca i beni costruiti illegalmen­te e li converta per farne usufruire alla collettivi­tà. Abbiamo proposto orti urbani laddove la piantumazi­one non è possibile, sempre nell’ottica di coinvolger­e i cittadini in un progetto di riappropri­azione collettiva degli spazi. Perché un territorio vissuto con amore è un territorio più protetto e più sicuro. È vero, c’è tanto da fare. E spunti e dibattiti come questo sollevato dal Suo giornale aiutano senz’altro a lavorare per il meglio.

 ??  ?? Sul «Corriere» L’articolo sulla chiusura di «Italia sicura» pubblicato l’altro ieri
Sul «Corriere» L’articolo sulla chiusura di «Italia sicura» pubblicato l’altro ieri

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy