«Andare oltre Italia Sicura»
Gentilissimo direttore, giovedì il Suo giornale ha pubblicato, in prima pagina, una disamina sulle problematiche del dissesto idrogeologico e dell’edilizia scolastica secondo cui, con lo smantellamento della struttura Italia Sicura, sarebbero a rischio, in Italia, gli interventi di prevenzione sia contro il dissesto idrogeologico sia per la sicurezza scolastica. È vero proprio il contrario, e questo articolo è una straordinaria occasione per parlarne. Infatti, la ratio dello smantellamento della struttura e dello spostamento delle relative competenze nei relativi ministeri, e quindi del dissesto idrogeologico nel ministero dell’ambiente che ho l’onore di rappresentare, è proprio di occuparci di questo tema con le vie ordinarie e non straordinarie. Un’emergenza, quando è ripetuta nel tempo, non è più tale ma si cronicizza. Questo esecutivo, come scrivete nell’articolo, non ha cancellato Italia sicura per non occuparsi più di prevenzione, ma per occuparsene in maniera strutturale. Il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, come dice il suo stesso nome, è il luogo «naturale» per affrontare queste questioni con il supporto indispensabile del Parlamento. L’edilizia scolastica, poi, è una priorità del nostro Governo e presto ci saranno azioni specifiche su questo fronte per far ripartire gli investimenti. La cancellazione della struttura di Missione a Palazzo Chigi dunque non comporta alcun arretramento. Al ministero dell’istruzione c’è un’apposita direzione generale che si occupa di questo tema. Sappiamo che l’impegno è grande e importante, ma mi creda: all’interno del ministero ci sono eccellenti professionalità. Naturalmente ci interfacceremo con il sistema nazionale delle agenzie ambientali e con le loro diramazioni sul territorio che sono le Arpa, per approntare immediatamente un piano di intervento in base all’indice di rischio. Vede quante risorse ha il ministero dell’ambiente. Bisogna agire subito. È una grande sfida, ma siamo persuasi che possiamo farcela, avendo come unico faro la protezione e la sicurezza dei cittadini. La tutela del territorio ci sta a cuore, ed è per questo che stiamo spingendo affinché veda la luce il prima possibile una legge che determini lo stop all’uso e allo spreco del suolo. I due temi sono evidentemente connessi. Una legge nella quale abbiamo proposto che il sequestro dei manufatti abusivi sia più celere, che intervengano le procure generali della Repubblica che hanno già dimostrato grande efficienza e capacità di intervento, che il demanio acquisisca i beni costruiti illegalmente e li converta per farne usufruire alla collettività. Abbiamo proposto orti urbani laddove la piantumazione non è possibile, sempre nell’ottica di coinvolgere i cittadini in un progetto di riappropriazione collettiva degli spazi. Perché un territorio vissuto con amore è un territorio più protetto e più sicuro. È vero, c’è tanto da fare. E spunti e dibattiti come questo sollevato dal Suo giornale aiutano senz’altro a lavorare per il meglio.