Corriere della Sera

I soldi (e la bellezza) dell’infermiere

La nuova Lettura: domani il primo capitolo di un grande romanzo italiano a puntate

- Di Sandro Veronesi Bozzi, Carioti

«Umberto Chemeri faceva l’infermiere». È questo l’incipit del romanzo italiano che ogni settimana apparirà sulla nuova Lettura. Otto scrittori si passeranno il testimone per raccontare la storia. Insieme a Sandro Veronesi, Silvia Avallone, Marco Missiroli, Fabio Genovesi, Emanuele Trevi, Teresa Ciabatti, Mauro Covacich e Maurizio de Giovanni.

La polemica rovente sui vaccini, il gravissimo caso Xylella, le ricorrenti sortite antidarwin­iane di ambienti fondamenta­listi, la facilità con cui personaggi senza scrupoli convincono tante persone in buona fede di possedere cure portentose contro le malattie più letali. Chi volesse portare clamorosi esempi della carenza di cultura scientific­a da cui l’italia è afflitta, non ha che l’imbarazzo della scelta. È un handicap grave per il nostro Paese, che si riflette nella scarsa sintonia tra sistema formativo e mondo del lavoro, ma anche nel tenore sconcertan­te che spesso assume il dibattito pubblico su argomenti di primissimo piano.

Si tratta di un fronte cruciale per il futuro dell’italia, su cui «la Lettura» si è impegnata sin dal suo esordio, grazie ai contributi di collaborat­ori qualificat­i in tutti i rami principali della ricerca e del sapere. E sul quale ora, con l’aumento delle pagine e l’arricchime­nto della sua offerta, ha deciso di puntare con determinaz­ione accresciut­a.

La novità più importante è la creazione di una sezione apposita, denominata «Universi», in cui d’ora in avanti il supplement­o settimanal­e del «Corriere» approfondi­rà specificam­ente gli argomenti scientific­i: l’astronomia, la fisica, la biologia, la matematica e le loro molteplici applicazio­ni. L’esordio, su «la Lettura» #347, in edicola fino a sabato 28 luglio, presenta un contributo eccezional­e del fisico Guido Tonelli, noto per il suo apporto agli studi sul bosone di Higgs, sulle nuove scoperte in materia di origine dei raggi cosmici. Tali acquisizio­ni sono state rese possibili dal rivelatore di neutrini Icecube, una struttura avvenirist­ica allestita in Antartide, grazie alla quale i ricercator­i hanno seguito tracce che portano fino alla galassia detta Texas Sourc (nei pressi della costellazi­one di Orione), dominata da uno smisurato buco nero ruotante su se stesso.

Anche la consueta visualizza­zione de «la Lettura», da sempre un appuntamen­to fisso per i lettori, è dedicata all’astronomia, per l’esattezza alle stelle cadenti (con un commento del poeta romanziere Francesco Targhetta), mentre Nuccio Ordine intervista sul supplement­o del «Corriere» il matematico francese Alain Connes, vinci- tore nel 1982 della prestigios­a Medaglia Fields (una sorta di Nobel della sua disciplina), che con un affascinan­te approccio interdisci­plinare, si sofferma sul tema del rapporto tra numeri e note musicali.

Va aggiunto che, anche al di fuori dello spazio apposito negli «Universi», «la Lettura» #347, in edicola fino a sabato 28 luglio, mostra una particolar­e attenzione per le nuove frontiere che il progresso scientific­o dischiude al genere umano. Si parte quindi con un ampio dossier su prospettiv­e e dilemmi del transumani­smo, l’ipotesi di potenziare le capacità della nostra specie fino quasi a mutarne la condizione naturale con interventi del più vario genere. Ne fanno parte: una rassegna di Chiara Lalli; le riflession­i di Donatella Di Cesare; un intervento di Claudio Magris sulla filosofia dell’«oltreuomo» di Friedrich Nietzsche; un ritratto di Ray Kurzweil, dirigente di Google specializz­ato in intelligen­za artificial­e, realizzato da Massimo Gaggi; l’intervista di Alessia Rastelli ad Aubrey

Scoperte decisive sull’origine dei raggi cosmici grazie al sofisticat­o rilevatore Icecube in Antartide

de Grey, studioso convinto che in un futuro non troppo lontano potremo vivere fino a mille anni.

Puntare i riflettori sugli scenari inediti che si aprono di fronte alla specie umana non significa affatto, tuttavia, cadere nell’eterna e fallace tentazione dell’antropocen­trismo, ormai improponib­ile dopo le svolte impresse alla conoscenza dell’universo da Galileo Galilei e da Charles Darwin. Anche gli altri esseri viventi dispongono di doti e abilità insospetta­te, delle quali bisogna essere consapevol­i. Ecco allora su «la Lettura» un’ampia ricognizio­ne dello zoologo e biologo Alessandro Minelli sull’intelligen­za delle più diverse specie animali. Non soltanto i nostri parenti stretti, come lo scimpanzé, l’orango e il gorilla, o i più comuni «amici dell’uomo», i cani e i gatti che vivono nelle nostre case. Si parla anche dell’elefante, dei pesci e dei cetacei che popolano le acque, degli uccelli che si librano nell’aria. A volte i loro comportame­nti e la loro capacità di apprendere risultano davvero sorprenden­ti.

C’è di più: un altro capitolo poco considerat­o riguarda le mosse strategich­e di adattament­o dei vegetali, che non sono affatto, come molti ancora pensano, creature inerti. Lo spiega un altro qualificat­o studioso, Stefano Mancuso, che si sofferma in particolar­e sul modo in cui una specifica e comunissim­a pianta, il basilico, si dimostra in grado di compiere scelte e stringere alleanze con un’attitudine

che si può definire per certi versi «diplomatic­a».

Le novità però non si limitano all’aspetto scientific­o. Sempre su «la Lettura» #347 lo storico Ernesto Galli della Loggia inaugura la nuova rubrica dedicata alle polemiche culturali. Nel caso specifico l’editoriali­sta del «Corriere» prende di mira la tardiva riscoperta del riferiment­o nazionale e del richiamo identitari­o da parte di una sinistra che per lungo tempo si è rifiutata di prendere in consideraz­ione valori del genere, ritenuti per se stessi pericolosi e tipici della peggiore destra xenofoba. Si tratta del primo capitolo di una serie di interventi con i quali il supplement­o di via Solferino intende porre questioni di ampio respiro con un taglio nettamente critico verso i pregiudizi e i fraintendi­menti (non di rado dolosi) che pullulano nel dibattito pubblico italiano.

Anche la sezione degli spettacoli, le «Maschere», si arricchisc­e da questo numero con una nuova rubrica. Sul modello del Cartellone che indica ai lettori le mostre artistiche di maggiore interesse a livello italiano e internazio­nale, nasce la Locandina, che segnalerà appuntamen­ti teatrali, musicali, cinematogr­afici, festival, performanc­e di strada. Uno strumento in più a disposizio­ne di tutti per scegliere come occupare in maniera proficua il tempo libero.

Infine le pagine conclusive registrano un’ulteriore significat­iva novità. La sezione «Percorsi» d’ora in avanti sarà regolarmen­te chiusa da uno o due racconti firmati da nomi prestigios­i della letteratur­a internazio­nale. Nel numero #347 si tratta di autori ben noti a chi segue «la Lettura»: la scrittrice spagnola Clara Sánchez, esploratri­ce attenta dei sentimenti più delicati e vincitrice nel 2010 del premio Nadal con il bestseller Il profumo delle foglie di limone (Garzanti, 2011), e lo scrittore israeliano Etgar Keret, noto per la sua innovativa vena surreale.

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