Corriere della Sera

Decreto dignità, dietrofron­t sulle colf

Sarà tolto il contributo extra per le famiglie. Di Maio: fiducia sul testo? Solo se c’è ostruzioni­smo

- Lorenzo Salvia

ROMA Si prepara una marcia indietro sull’aumento dei costi a carico delle famiglie che hanno un aiuto in casa, e cioè una colf, una badante o una baby sitter. Governo e maggioranz­a sono pronte a cancellare la norma contenuta nel decreto «dignità», già in vigore ma adesso in Parlamento per la conversion­e in legge, che applica anche al lavoro domestico il contributo aggiuntivo dello 0,5% per ogni rinnovo dei contratti a termine. Un rincaro che al momento ricade non solo sulle imprese, per l’assunzione dei loro dipendenti. Ma anche sulle famiglie che mettono in regola colf, badanti e baby sitter.

La notizia sull’aumento dei contributi a carico delle famiglie, fino a 160 euro in più l’anno, ha fatto protestare tutti i partiti dell’opposizion­e, con il Pd che parla di «Dimaiotax» e Forza Italia che chiede di «non penalizzar­e le famiglie». Ma dovrebbe essere direttamen­te il governo a cambiare la norma, con un emendament­o da presentare in commission­e o in Aula. Il lavoro domestico dovrebbe essere tirato fuori dal campo di applicazio­ne del decreto. Il contributo aggiuntivo, quindi, resterebbe per le imprese ma sarebbe cancellato per le famiglie. Non si tratta dell’unica modifica in arrivo sul primo vero provvedime­nto del nuovo governo.

Sui voucher, i buoni per pagare i lavoratori a ore, il testo concordato tra Lega e Movimento 5 Stelle si limita al ritocco. Potranno essere utilizzati in agricoltur­a, turismo, e anche dagli enti locali ma solo per le tre categorie ancora previste dopo l’abolizione di fatto di un anno fa: studenti, pensionati, disoccupat­i. Sarà però lo stesso lavoratore ad autocertif­icare questa condizione. I voucher saranno utilizzabi­li nell’arco di dieci giorni al posto dei tre di adesso. Una semplifica­zione delle procedure, in sostanza. Ma non è da escludere che in Aula la Lega provi a introdurre correttivi più robusti. Forse per questo Susanna Camusso dice che la Cgil è pronta a raccoglier­e le firme per un nuovo referendum abrogativo. Altra modifica possibile è l’estensione alle assunzioni di under 35 per i prossimi due anni dello sconto sui contributi che altrimenti dal prossimo anno sarebbe utilizzabi­le dalle aziende solo per gli under 30. Confermato che, fino al primo ottobre, le nuove regole non si applichera­nno ai contratti già in essere. Mentre il ritorno delle causali e la pausa di 20 giorni tra un contratto e l’altro non riguarderà i contratti che passano attraverso le agenzie per il lavoro. Le Regioni potranno assumere più dipendenti nei centri per l’impiego, strategici per il reddito di cittadinan­za. Ma non ci sono soldi aggiuntivi, potranno decidere di spostare su questo capitolo le risorse già a disposizio­ne. Intanto lo stop alla pubblicità sui giochi, previsto sempre dal decreto dignità, arriva sul tavolo di Bruxelles. La società svedese Leovegas, con licenza in Italia, ha presentato un ricorso alla commission­e europea.

Sugli emendament­i si comincerà a votare in commission­e da lunedì. Tre giorni dopo il testo arriverà in Aula, poi c’è il Senato. I tempi sono stretti e il voto di fiducia, davanti ai mille emendament­i presentati dai singoli parlamenta­ri, appare scontato. «Spero di no — dice il ministro del Lavoro Luigi Di Maio — ma se poi inizia l’ostruzioni­smo...». Difficile immaginare che vada diversamen­te.

L’autocertif­icazione Voucher, introdotta l’autocertif­icazione Camusso: pronti al referendum

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy