Merkel con l’italia: l’accoglienza spetta a tutta l’europa
La cancelliera tedesca risponde ai giornalisti «Confini e solidarietà, temi da affrontare insieme»
BERLINO L’europa sta attraversando «un processo di trasformazione». Su molti temi, come le migrazioni, «è lacerata». Gli europei «riconoscono la gravità della situazione, ma rimane irrisolta la questione se saranno capaci di mostrarsi all’altezza delle sfide che hanno di fronte in tempi rapidi». Lo dice Angela Merkel, nella tradizionale conferenza stampa che chiude la stagione politica tedesca, prima della pausa estiva. In buona forma, meno affaticata delle ultime uscite, perfino sorridente, la cancelliera si è concessa per un’ora e mezza alle domande dei media berlinesi e internazionali.
L’ordine mondiale sta mutando e «non è più possibile oggi contare sulla potenza degli Stati Uniti come garante». Ma nonostante la «forte tensione» cui sono sottoposti i valori comuni e i rapporti con Washington a causa di Donald Trump, la «cooperazione con l’america rimane centrale» e Merkel si dice «decisa a coltivarla anche in futuro».
«Ne prendo atto», dice la cancelliera dei continui attacchi del presidente americano alla Germania, dal commercio alle basse spese per la difesa, attribuendone le ragioni «alla nostra dimensione economica». Sono critiche con cui vuole confrontarsi, anche se le risposte devono essere «sovrane e non necessariamente in accordo con le posizioni di Trump». Ma ricorda che sul commercio egli prende in conto solo le merci, mentre considerando anche i servizi e il rimpatrio dei profitti il bilancio è molto più favorevole agli Usa. In ogni caso, ammonisce Merkel, le tariffe minacciate dalla Casa Bianca «non sarebbero solo una violazione delle regole del Wto, ma anche un danno alla prosperità di molti nel mondo».
Alla domanda sull’invito di Trump a Vladimir Putin per un nuovo vertice in autunno a Washington, la cancelliera risponde che «è una buona cosa per tutti». E aggiunge: «Dobbiamo tornare alla normalità del dialogo, non è normale il fatto che un presidente russo non si sia recato negli Stati Uniti dal 2005». In realtà è Putin a non essere stato in visita alla Casa Bianca dal 2005, poiché nel 2010 l’allora presidente Dmitrij Medvedev fece una visita di lavoro su invito di Barack Obama. Con il presidente russo la cancelliera ha avuto una conversazione telefonica nel pomeriggio su «temi di rilevanza internazionale e regionale». Sorriso
La cancelliera tedesca Angela Merkel, 64 anni, al termine della conferenza stampa, ieri, a Berlino. Quest’anno non farà ferie in Italia
Sulle migrazioni, il dossier che spacca l’europa, la cancelliera dice che «la protezione dei confini e la solidarietà sono temi da affrontare insieme». A confermarlo è la rivendicazione dell’italia «che l’accoglienza dei migranti non debba essere più il compito di un solo Paese ma di tutta la Ue». E sui salvataggi di emergenza da parte di navi civili nel Mediterraneo, Merkel precisa: «Sostengo il lavoro di chi salva in mare le persone, ma devono essere rispettati il diritto e le regole. L’italia ha avvertito di non voler più accettare le navi civili. Bisogna confrontarsi con questa posizione».
La cancelliera ammette che la dura polemica con gli alleati bavaresi sulla questione dei respingimenti, che ha portato il suo governo sull’orlo della crisi, rischia di alimentare ulteriore insofferenza verso la politica. Anche i toni sono stati spesso «crudi». Ma abbandonando la sua tradizionale cautela, Merkel dice che la posta in gioco valeva lo scontro con il ministro dell’interno Seehofer: «Si trattava di stabilire se su rifugiati e diritto d’asilo la Germania si muove in modo unilaterale o in consenso con i partner europei. E questo per me è un punto centrale della mia politica». Superati i contrasti, comunque, il governo federale è «solido e fa il suo lavoro».
Ha pensato di dimettersi, chiede un collega tedesco. La risposta della cancelliera sono quattro «no» di fila. Angela Merkel è lì per restare. E il fatto che non vada in vacanza in Italia quest’anno, ha qualcosa a che fare con la situazione politica? «Non commento le mie vacanze».
Protezione dei confini e solidarietà sono temi da affrontare insieme L’accoglienza dei migranti non deve essere più il compito di un solo Paese ma di tutta la Ue