«Bocciate» le proposte di Londra sulla Brexit
L’affaire
● Alexandre Benalla, 26 anni, è stato il responsabile della sicurezza personale di Emmanuel Macron in campagna elettorale. Dopo le elezioni ha assunto un incarico all’eliseo
● Tre giorni fa Le Monde ha identificato Benalla in un video dell’1 maggio in cui lo si vede indossare un casco della polizia e picchiare un manifestante, senza avere l’autorità per farlo. Per questo è stato sospeso per due settimane e solo in seguito licenziato e fermato
● Lo scandalo però si allarga: Benalla ha un legame stretto con il presidente e avrebbe avuto diversi altri privilegi
È la crisi politica più grave che Emmanuel Macron si trovi ad affrontare da quando nel maggio 2017 è diventato presidente della Repubblica. Uno dei suoi più vicini consiglieri all’eliseo, Alexandre Benalla, 26 anni, ieri è stato posto in custodia cautelare e licenziato dopo avere picchiato un manifestante, il 1° maggio, fingendosi un poliziotto. Ma perché ci sono voluti quasi tre mesi per prendere provvedimenti seri?
Questo sembra l’aspetto più grave: il governo e l’eliseo conoscevano i fatti sin dal 2 maggio, e li hanno taciuti all’autorità giudiziaria e ai francesi, mentre da ore su internet circolava il video del pestaggio. Benalla oggi sarebbe ancora al suo posto, nella cerchia ristretta degli intimi del presidente e della moglie Brigitte, se tre giorni fa Le Monde non lo avesse riconosciuto come l’autore delle violenze.
Perché Benalla è stato protetto? Le rivelazioni sui suoi privilegi mettono in seria difficoltà Macron, che rifiuta di esprimersi sulla vicenda mentre i deputati chiedono una commissione d’inchiesta e il ministro dell’interno Gérard Collomb è chiamato a spiegarsi martedì prossimo davanti al Senato.
Il ruolo di Benalla all’eliseo è poco trasparente: incaricato di una missione sulla sicurezza presso il capo di gabinetto François-xavier Lauch, il primo maggio ha agito da poliziotto (violento) senza averne alcun titolo. Il portavoce del presidente, Bruno Roger-petit,