PAESAGGIO E PRODOTTI TIPICI: LA STRATEGIA VINCENTE
La Commissione europea ha prodotto la proposta per la nuova Politica agricola comunitaria (Pac 2020-27). All’italia dovrebbero arrivare circa 39 miliardi di euro, ma perderemo circa 2,5 miliardi a causa delle riduzioni del budget operate rispetto all’ultima Pac. Un ruolo importante lo giocherà quindi il cofinanziamento nazionale, che sarà deciso dopo il negoziato in corso a Bruxelles, durante il quale molte cose potrebbero cambiare.
Dal punto di vista dell’architettura istituzionale, un’importante novità è il ritorno ad un piano strategico nazionale, lasciando alle Regioni la possibilità di stabilire alcune iniziative che dovranno però essere in linea con il piano. Questo dovrebbe consentire una maggiore coerenza nelle azioni, la cui efficacia sarà valutata con indicatori misurabili a cadenza annuale. La Commissione conferma un sensibile calo del prezzo dei prodotti agricoli, ma il documento evidenzia soprattutto un calo dell’attenzione per la tutela del reddito degli agricoltori e non affronta minimamente la questione dell’indicazione dell’origine degli alimenti e delle materie prime utilizzate, che renderebbe il consumatore più consapevole della scelta dei prodotti che vanno a finire sulla sua tavola.
Nonostante le eccellenze del Made in Italy, per l’italia si profila quindi una possibile ulteriore perdita di competitività, visti anche i nostri costi
Finanziamenti Ue
Al nostro Paese dovrebbero arrivare 39 miliardi: 2,5 in meno rispetto al passato
di produzione superiori, specialmente nelle aree marginali collinari e montane e la conseguente preferenza del settore agroindustriale per prodotti di importazione. Come è noto, il tentativo di industrializzare le aree marginali si è più spesso risolto nel loro abbandono e oggi solo il 20% del territorio, soprattutto in pianura, dove già si concentrano il 90% dei processi di urbanizzazione, regge il confronto con le agricolture intensive di altri Paesi.
La strategia dell’italia si deciderà in questi mesi, è sperabile si punti finalmente a rafforzare il rapporto fra paesaggio e prodotti locali, associandoli al turismo, creando così un valore aggiunto non riproducibile dalla concorrenza che possa sottrarre alcuni territori a questo destino.
Da questo punto di vista la Pac potrebbe aiutarci se riusciremo ad interpretare in modo adeguato al nostro paesaggio rurale le strategie previste per l’ambiente e il clima, che potranno usufruire di finanziamenti rivolti a piccole e medie imprese.
Molte pratiche agricole tipiche delle aree marginali,
Made in Italy
Per noi si profila una perdita di competitività, sarà importante creare un valore aggiunto
come i terrazzamenti e pascoli, svolgono infatti un ruolo importante, associando qualità della produzione, valore turistico, basse emissioni di CO2, difesa del suolo e biodiversità.
Il settore forestale è piuttosto marginale nella proposta comunitaria che sembra comunque orientata a favorire la produzione a fini energetici.
Va ricordato che sia la possibilità di riattivare la produzione forestale — utilizziamo solo il 28% dei boschi — sia di ripristinare il paesaggio rurale ricoltivando i terreni abbandonati, paradossalmente, non dipendono solo da incentivi comunitari o da iniziative economiche, ma anche dai vincoli ambientali e paesaggistici la cui configurazione rende tali operazioni difficili se non impossibili.