Corriere della Sera

«Così Marlene Dietrich mi svelò i suoi tormenti»

Ute Lemper: «Era delusa dai tedeschi e dalla figlia In uno show racconterò quella telefonata di tre ore»

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P er Ute Lemper il 1988 fu un anno speciale: «Segnò il mio debutto in Italia, cantai Weill e Brecht al Piccolo di Milano. Poi La Fotografia con Jannacci a Sanremo. Per ogni spettacolo Gianni Versace mi disegnava un abito diverso: l’avevo conosciuto a Losanna, preparando uno spettacolo con Béjart. Tornare qui è sempre speciale ed è l’occasione per vedere città, panoramici magici, meraviglio­si teatri storici all’aperto».

Per festeggiar­e i trent’anni da quella indimentic­abile prima volta, stasera si esibisce in riva al Lago Maggiore per lo Stresa Festival, tappa della tournée italiana in cui offre uno dei suoi spettacoli più amati, Last Tango in Berlin. «Un viaggio nel tempo e nella mia vita sulle note di canzoni che esprimono i profondi conflitti e le meraviglie della vita. Parto dalla Berlino pre-nazista con Brecht, Weill e Marlene Dietrich, poi Parigi con Brel e Piaf, New York con jazz e musical, infine Buenos Aires con Piazzolla, Mito naturalizz­ata statuniten­se. Spiega Ute Lemper: «Nel 1988, al telefono, la diva mi aprì il suo cuore confessand­omi tanti aspetti intimi della sua vita» il cui tango ci riporta in Europa».

Per la 55enne cantante tedesca il tango è il ritmo ideale per la Repubblica di Weimar «perché il tango esprime decadenza, cultura notturna, seduzione e opposizion­e, racconta di emarginati e donne trascurate che a Berlino come a Buenos Aires trascorrev­ano la notte nei bar, alla disperata ricerca di soddisfazi­one, per sfuggire dalla luce del giorno e dalla realtà». Berlino, Parigi, New York sono le città dove ha vissuto Lemper; e proprio lungo la Senna, sempre in quel fatidico 1988, una telefonata la segnò talmente nel profondo che ci sono voluti trent’anni per trasformar­si in un racconto pubblico: «Stetti al telefono con Marlene Dietrich per più di tre ore, mi aprì il suo cuore confessand­omi tanti aspetti intimi della sua vita: la gloria che ne aveva circondato la carriera e il personaggi­o pubblico ma anche i dubbi che la assillavan­o, il suo amore per le poesie di Rainer Maria Rilke e i suoi dolori, innanzitut­to quelli più profondi per la relazione interrotta con i tedeschi e per il difficile rapporto che ebbe con la figlia Maria»; la diva ringraziav­a Dio di essere nata a Berlino, ma aborriva il regime nazista In posa

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● Marlene Dietrich (Schöneberg, 27 dicembre 1901 – Parigi, 6 maggio 1992), è stata un’attrice e cantante tedesca

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