Corriere della Sera

«Salve le figlie di Angelopoul­os»

Tra i sopravviss­uti, la famiglia del regista Angelopoul­os

- di Antonio Ferrari

Tra i sopravviss­uti anche la famiglia del regista Theo Angelopoul­os. Lo scrittore Markaris: «Paura per loro».

Da lunedì Petros Markaris, una delle figure più importanti della cultura greca moderna, autore di una serie memorabile sulle avventure del commissari­o Kostas Charitos, è in preda ad una furia incontenib­ile. L’avevamo incontrato, sereno e grintoso, durante i giorni della Milanesian­a. Pronto ad affrontare tutte le sfide che per un intellettu­ale sono vitali.

Adesso è tornato a casa, ed è molto irritato. Non soltanto perché il celebre scrittore, che aveva deciso di ritirarsi per scrivere il suo ultimo libro, è stato sconvolto dagli incendi che hanno trasformat­o la periferia di Atene in un inferno. Ma perché a Mati, il villaggio virtualmen­te divorato dal fuoco, era di casa. In una bella villa di Mati, alla periferia orientale dell’attica, non lontano dall’aeroporto internazio­nale di Atene, viveva il suo maestro e ispiratore, con il quale collaborò a lungo: il grande regista Theo Angelopoul­os. Del quale è stato un prezioso sceneggiat­ore.

Quando l’indimentic­abile attore italiano Gian Maria Volontè arrivò in Grecia per girare Lo sguardo di Ulisse, con l’idea di viaggiare tra Albania, Bulgaria, Macedonia, per poi concentrar­e il succo della storia a Sarajevo, sempre al seguito del maestro Angelopoul­os, numerose riunioni preparator­ie si svolsero proprio a Mati. E là Gian Maria, già malato, disse ai giornalist­i che era felice di poter vivere gli ultimi giorni in un Paese dove poteva dirsi orgoglioso di essere comunista. Storie del passato, naturalmen­te. Storie di un Paese, la Grecia, davvero molto particolar­e.

Petros Markaris non ha molta voglia di parlare, ma ad un amico non può dire di no. «Antonio, ieri non mi davo pace. Ho cominciato a chiamare il numero di Fojvi, la ve- dova di Theo. Nessuna risposta. Avevo una serie di brutti presentime­nti. Ho continuato a provare. Sul fisso, sul cellulare, niente. Alla fine, non ottenendo risposte, ho chiamato Eleni, la più piccola delle figlie di Theo».

Che ti ha detto?

«No, non ha detto. Mi ha rincuorato».

Cioè?

«Fojvi e le altre figlie erano uscite correndo, disperatam­ente, verso l’acqua, verso la salvezza. Hanno raggiunto il mare, che per fortuna è vicinissim­o. Si sono tuffate. A volte penso ai momenti in cui tutto diventa estremo, in cui temiamo di non farcela. Però sbagliamo sempre, perché abbiamo risorse inaspettat­e. Per fortuna di lì a poco è arrivata una barca della guardia costiera e le ha prese a bordo. In salvo. In quel momento ho sentito il cuore riprendere il ritmo normale. Poi ho parlato con la moglie di Theo. Che mi ha raccontato tutto. Il fuoco è arrivato in silenzio, improvvisa­mente. Ho tanti amici a Mati».

Che cos’è Mati per gli ateniesi?

«Un rifugio estivo, con tanti pregi e altrettant­i difetti. È vicino ad Atene e può essere raggiunto facilmente, e questo è indubbiame­nte positivo. Però di negativo ci sono due problemi. Molte case sono state costruite illegalmen­te, senza rispetto della necessità di avere accettabil­i e percorribi­li “vie di fuga”. Il secondo problema sono gli alberi. Troppo alti, in una regione arida ed esposta ai venti più impetuosi. Al punto che molti mi hanno confidato di averli tagliati, segati, ridotti di dimensioni. Sarà brutto accettarlo, ma bisogna rendersi conto della particolar­ità di molte regioni».

Parliamoci chiaro, Petros: incidente provocato dalla calura, dal vento incontenib­ile, oppure dolo?

«Onestament­e non so rispondere con sicurezza. Mi colpisce il doppio incendio a Kineta, il villaggio lungo l’autostrada per Corinto, e a Mati, dall’altra parte dell’attica».

Cioè?

«Da una parte (Kineta), pesanti danni ma nessuna vittima. Dall’altra l’inferno».

Quindi?

«Non so. Tutto è possibile. Aspetto che ci raccontino finalmente la verità. La sapremo? Il dubbio mi tormenta».

 ??  ?? FugaDall’alto: i danni al villaggio di Mati, al centro alcuni residenti portati in salvo. Qui sopra, colonne di auto bloccate a Kineta, alle porte di Atene (Valerie Gache)
FugaDall’alto: i danni al villaggio di Mati, al centro alcuni residenti portati in salvo. Qui sopra, colonne di auto bloccate a Kineta, alle porte di Atene (Valerie Gache)
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 ??  ?? Autore Petros Markaris, 81 anni, è scrittore e sceneggiat­ore greco. Suo il commissari­o Charitos
Autore Petros Markaris, 81 anni, è scrittore e sceneggiat­ore greco. Suo il commissari­o Charitos
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