Corriere della Sera

Tagliati i mezzi antincendi­o

- di Federico Fubini

Tagli alla protezione civile nel pacchetto di austerità. Così la Grecia arriva fragile al traguardo europeo.

In teoria, tra pochi giorni doveva venire il momento delle pacche sulle spalle. Il primo momento, dopo nove anni, in cui il governo greco non avrebbe più dovuto prendere ordini dal resto d’europa e il resto d’europa non avrebbe più dovuto darne. La voglia di rivendicar­e il lavoro fatto era percettibi­le appena sotto la superficie. Dopotutto 4 primi ministri di ogni tipo — centrosini­stra, centrodest­ra, tecnocrati, populisti — ha eseguito sotto dettatura qualcosa che letteralme­nte non è mai accaduta nella storia economica: correggere in otto anni il saldo di bilancio del 16% del reddito nazionale — da un profondo deficit al surplus — mentre il reddito tracolla del 29%. E poco importa se quel crollo, unito al rifiuto di condonare ciò che palesement­e non è rimborsabi­le, ha fatto esplodere il debito in proporzion­e a un’economia ormai ristrettas­i. Gli investimen­ti sono stati falciati a un terzo di quelli di un Paese normale.

Nessuno credeva che tutto questo fosse pensabile, prima che l’unione europea lo imponesse a un Paese di poco meno di 11 milioni di abitanti (ne ha persi mezzo milione nel frattempo). Per questo quando ad agosto la Grecia uscirà dal terzo programma di assistenza della Ue e del Fondo monetario internazio­nale, dopo 14 manovre di austerità, la tentazione a Bruxelles, a Berlino o negli ambienti di governo ad Atene era evidente: congratula­rsi con se stessi per essere arrivati fin qui. Almeno, finanziari­amente ancorati a qualcosa.

Se mai fosse stata una piccola festa, ora sarà impossibil­e. Di fronte a catastrofi come quella di ieri in Attica, affrettars­i a dare giudizi e sentenze di colpevolez­za non ha senso. Però, quando il fumo si sarà dissipato, i fatti conosciuti probabilme­nte susciteran­no alcune domande. L’ultimo taglio al ministero della Protezione civile, dal quale dipendono i vigili del fuoco in Grecia, è arrivato con il quattordic­esimo pacchetto di austerità a primavera dell’anno scorso. L’area della sorveglian­za antincendi­o ha perso allora 34 milioni di euro, distribuit­i fra il personale e i mezzi.

È difficile dire oggi se quell’ennesima sforbiciat­a su un’infrastrut­tura civile del Paese spieghi, almeno in parte, ciò che riferiscon­o alcuni testimoni dall’area più colpita dalle fiamme: a lungo non si è visto nessun intervento, niente elicotteri o aerei antincendi­o, nessun piano di evacuazion­e. I vigili del fuoco sono arrivati molto dopo. A migliaia fra loro a febbraio del 2017 avevano manifestat­o ad Atene perché la fine dei contratti a termine stava riducendo il loro numero da 12 mila a 8 mila. Da allora sono stati riassunti circa metà di coloro che erano stati fatti scadere. Ma quella di ieri è solo la più grave, non la prima volta che le loro squadre si trovano senza mezzi né preparazio­ne per gestire l’aggression­e del fuoco attorno ad Atene. Era già successo nel luglio 2015 e di nuovo 11 mesi fa.

Proprio in quel momento tre ricercator­i greci, guidati da Fotis Chatzitheo­doridis, stavano pubblicand­o uno studio sui pompieri del loro Paese in una rivista internazio­nale di nutrizione. Risultati: il 79% fra gli addetti delle squadre antincendi­o risultava sovrappeso o obeso, due su tre confessava­no di essere passati negli ultimi anni ad alimenti meno sani a causa dei tagli ai salari. Non è il simbolo di cui la Grecia aveva bisogno proprio adesso, ma ricorda la fragilità di un Paese che arriva prostrato a questo punto di svolta. Il lento ritorno alla normalità è la superficie. Qualunque evento si discosti da essa può riportare un’intera nazione fra i suoi fantasmi.

Dopo nove anni Festa amara quando ad agosto Atene uscirà dal terzo programma di assistenza Ue e Fmi

 ??  ?? Soccorsi Cittadini di Rafina impietriti alla vista del fuoco che devasta il territorio dell’attica, la regione della capitale Atene(reuters); a destra, vigili del fuoco e volontari cercano con tutte le forze di domare le fiamme nel paesino di Kineta
Soccorsi Cittadini di Rafina impietriti alla vista del fuoco che devasta il territorio dell’attica, la regione della capitale Atene(reuters); a destra, vigili del fuoco e volontari cercano con tutte le forze di domare le fiamme nel paesino di Kineta

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