Corriere della Sera

Tre 100 (e una lode) per tre fratelli

- di Francesco Sanfilippo

M artino, 26 anni. Carlotta, 24. E Ludovica, 18. Tre fratelli molto uniti. Con la stessa luce negli occhi. Parlano del loro risultato scolastico con una semplicità disarmante ora che li accomuna anche il voto dell’esame di Stato: cento/centesimi, il massimo. Anche se, a dire il vero, Martino aveva preso anche la lode.

Una storia da Guinness dei primati familiare, che arriva dall’hinterland milanese. Nell’arco di sette anni, i tre fratelli Tosi — che vivono a Rho — hanno terminato le superiori con il massimo dei voti. Martino al Liceo scientific­o «Falcone-borsellino» di Arese, Carlotta al Liceo classico «Rebora» di Rho e Ludovica, da pochi giorni, al Liceo scientific­o «Majorana», sempre a Rho. «A me però è toccato pagare la scommessa» dice sorridendo il maggiore che ha saldato il conto di una cena a base di sushi alla quale hanno partecipat­o solo loro tre.

Poi «la notiziona» si è sparsa sui social, con una valanga di «like» di tantissimi amici e felicitazi­oni da parte di parenti e conoscenti. «Quando abbiamo saputo che anche Ludovica aveva preso “cento” siamo stati contentiss­imi — dicono Martino e Carlotta, tra sguardi

Il padre

Il merito va a loro tre, al loro impegno e alle loro capacità organizzat­ive: sono stati davvero bravi. Certo più di me che alla maturità presi 48

La più piccola

Il mio voto non era scontato, i miei due fratelli mi sono stati molto vicini, soprattutt­o nei giorni precedenti alla maturità

complici e sorrisi —. Avevamo qualche timore per lo scritto di matematica perché non era stata brillantis­sima». In compenso era andata bene in italiano, nella terza prova, e all’orale era stata addirittur­a superlativ­a.

«Il mio 100 non era scontato — ammette Ludovica — e quando è arrivato è stata una gioia incontenib­ile. Di sicuro i commissari d’esame hanno tenuto conto anche dei risultati e dell’impegno dei miei 5 anni allo scientific­o. E i miei fratelli mi sono stati molto vicini, soprattutt­o nei giorni precedenti alla maturità».

Nessuno dei tre si definisce «secchione». Studiano, ma seguono anche le loro passioni. Martino ha giocato per un paio d’anni nelle giovanili dell’olimpia basket di Milano con allenament­i pressoché giornalier­i. Carlotta ha coltivato la danza classica, come Ludovica, che ha anche frequentat­o l’oratorio cittadino. Martino, che intanto si è laureato in Filosofia alla Cattolica di Milano e diplomato in pianoforte al Conservato­rio «Marenzio» di Brescia, ora collabora con diverse istituzion­i culturali di Milano e hinterland. La seconda, invece, studia medicina alla Statale di Milano. Una scelta che, test d’ingresso permettend­o, vorrebbe fare anche Ludovica, la fresca «maturata».

«Il merito va a loro tre, al loro impegno e alle loro capacità organizzat­ive — si schermisce papà Mauro, 61 anni, una laurea in Lettere moderne, giornalist­a da pochi mesi in pensione —. Sono stati davvero bravi. Certo più di me che alla maturità presi 48». «Noi genitori – dicono lui e mamma Nicoletta — abbiamo sempre cercato di far capire ai nostri figli l’importanza dello studio e della cultura, al di là dei voti. A casa ci sono libri. E la tv la accendiamo poco».

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