Corriere della Sera

Così i pm fermarono Scafarto su Renzi senior

- Gio. Bia.

L’ex capitano del Noe Gianpaolo Scafarto era pronto a perquisire Tiziano Renzi, bussando a casa del padre dell’ex premier all’alba del 21 dicembre 2016, sulla base di una frase sospetta intercetta­ta tre mesi prima. A fermarlo furono il pm napoletano Henry John Woodcock, fino a quel momento titolare dell’inchiesta, e i magistrati romani che stavano per ereditarla. «Quando mi chiamarono io mi dissi contrario perché era un’iniziativa che ci avrebbe esposto molto e con scarsi risultati, e il collega Woodcock fu d’accordo con me», spiega il procurator­e aggiunto di Roma Paolo Ielo, ascoltato ieri dalla Sezione disciplina­re del Consiglio superiore della magistratu­ra nel «processo» a carico del pm Henry John Woodcock. Nella sua deposizion­e Ielo ha annunciato che la Procura è pronta a chiudere l’inchiesta Consip nella quale sono indagati, tra gli altri, Scafarto per falso e altri reati, l’ex sottosegre­tario a Palazzo Chigi Luca Lotti e l’ex comandante dei carabinier­i Tullio Del Sette per rivelazion­e di segreto e favoreggia­mento, Tiziano Renzi per traffico di influenze. I pm sono in attesa delle motivazion­i con cui la Cassazione ha respinto il ricorso contro la decisione di riammetter­e in servizio Scafarto (divenuto nel frattempo assessore per Forza Italia a Castellamm­are di Stabia), ma dopo l’estate prenderann­o comunque una decisione. Tre mesi dopo la mancata perquisizi­one a Renzi sr, a seguito di ulteriori fughe di notizie la Procura di Roma tolse le deleghe d’indagine al Noe e su un quotidiano comparvero alcune dichiarazi­oni di Woodcock che confermava la fiducia del suo ufficio a quel reparto dell’arma. Secondo la Procura generale si trattò di un’interferen­za nell’attività dei magistrati romani, con conseguent­e tentativo di condiziona­mento. «Ricordo di essermi infastidit­o, ma certo non mi sono sentito condiziona­to da quelle affermazio­ni, anche perché nel mio lavoro sono incondizio­nabile», ha replicato Ielo. La prossima udienza è stata fissata il 6 settembre, ma il Csm decadrà il 23; se per quella data non sarà arrivata la sentenza (e a questo punto è difficile che ciò accada), il processo disciplina­re a Woodcock dovrà ricomincia­re da zero davanti al nuovo Csm.

Al Csm

La deposizion­e di Ielo al Csm nel processo disciplina­re a Woodcock

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy