Non abbiate paura di declinare l’invito a fare un selfie Ricompensa: tramonto dal vivo
Èin mezzo a noi, sfida i marosi, si arrampica su scogli e impervie pareti rocciose. Regista incompreso, interprete unico di avventure mirabolanti, il realizzatore compulsivo di video e selfie ha una sola missione: documentare in tempo reale imprese proprie e altrui reazioni. È il vicino di ombrellone che non vorresti, il compagno d’escursione che semineresti volentieri, l’amico che ti attira (anche a tua insaputa) in ogni filmino e foto di gruppo da socializzare all’istante. Ritrarsi mentre si cimenta nel triathlon con 40 gradi all’ombra è il suo modo di nuotare nel grande fiume della Storia. Riprenderti mentre addenti soavemente una bruschetta al pomodoro è il suo modo di dimostrarti affetto. Non si lascerà scoraggiare dalla tua scarsa attitudine alla condivisione; dalla tua voglia matta di stare disteso sul bagnasciuga, sexy come una balena spiaggiata; dal tuo pur bizzarro desiderio di goderti un po’ di relax senza doverti consegnare all’insaziabile fame d’immagini del mondo. Ci sono popolazioni che si tramandano la credenza che una fotografia rubi l’anima. Per certi scatti ben più prosaici diamoci almeno la regola di chiedere il permesso, bussare sulla soglia dell’intimità. E quando ci richiamano al rito della rappresentazione permanente, della vita non vissuta ma filtrata attraverso uno schermo come nell’ultimo film di Michael Haneke «Happy End», decliniamo l’invito senza paura di passare per antipatici misantropi. Può bastare un semplice tramonto dal vivo.