Amplifon in Spagna Con 528 milioni rileva il colosso Gaes
Da Milano a Barcellona per comprare quote di mercato mondiale. È il percorso appena compiuto da Amplifon, la multinazionale dei dispositivi per l’udito, nuovamente impegnata nella campagna di shopping. Ieri il gruppo quotato a Piazza Affari ha infatti annunciato l’acquisto del 100% della catalana Gaes dalla famiglia Gassó: 600 punti vendita, di cui 500 in Spagna e un altro centinaio tra Portogallo e America Latina. Il gruppo guidato dal ceo Enrico Vita investirà 528 milioni di equity facendo dell’operazione spagnola la più grande acquisizione nella storia di Amplifon, che ha così trovato il trampolino della nuova fase di crescita marcata in 20 anni da oltre 30 acquisizioni. Unicredit ha fornito il commitment per l’intera somma.
«Gaes è una grande opportunità per dare spinta alla crescita e creare valore per gli azionisti. Saremo leader in Spagna e porteremo la quota del mercato mondiale da meno del 10% a oltre l’11%», ha detto Vita. L’azienda di Barcellona porterà con sé 210 milioni di ricavi e un margine operativo lordo di 30 milioni. Amplifon accelera così il piano presentato a marzo che puntava ad aumentare i ricavi consolidati entro il 2020 a un tasso medio annuo tra il 7 e il 9%. Il peso dell’italia scenderà dal 25% al 20-22%. Il titolo ha chiuso con un +3,6%.
«È stato un corteggiamento iniziato due anni fa che ci ha premiato perché le due aziende sono molto simili», ha spiegato Vita. Entrambe con 70 anni di storia, a controllo familiare, con un marchio molto forte. Il potenziale di crescita per Gaes sulla carta è grande visto che il mercato spagnolo vale 400 milioni e il tasso di penetrazione di questi sistemi uditivi è del 15-20% contro il 25% del mercato Italiano. Gaes apre inoltre le porte del Sudamerica. L’investimento porterà il rapporto debiti netti-ebitda a 3,4 volte. Ma Amplifon (advisor Goldman Sachs) punta sulla generazione di cassa (218 milioni nel 2017) e sulle sinergie pari a 20 milioni utili per ridurre il debito. «Sosteniamo Amplifon— ha detto Alfredo De Falco, responsabile CIB Italy di Unicredit — perché possa crescere ancora sui mercati». Prossima tappa, la Cina, dove entro l’anno nasceranno due joint venture.