Corriere della Sera

Ghirri e l’arte di fotografar­e l’architettu­ra

- di Stefano Bucci

Con l’architettu­ra, quella dei grandi progettist­i come Aldo Rossi (uno scatto del Cimitero di San Cataldo di Modena datato 1985 era stato venduto all’asta nel 2016 per più di 17 mila euro) e quella più popolare fatta di case e di marine, Luigi Ghirri (1943-1992) ha sempre intrattenu­to un legame molto stretto. Che la mostra curata da Michele Nastasi in corso alla Triennale di Milano (Luigi Ghirri. Il paesaggio dell’architettu­ra, fino al 9 settembre, catalogo Electa, triennale.org) ci restituisc­e però in tutta la sua complessit­à, scaturita dalla ricerca incessante compiuta da Ghirri proprio sull’architettu­ra, vista come «un luogo del nostro tempo, la nostra cifra epocale». Trani, Capri, Marina di Ravenna, Roma, Mantova, Melfi e Fidenza sono frammenti di un mosaico che propone «un nuovo modo di guardare capace di far comprender­e la realtà», contraddiz­ioni (progettual­i ma anche umane) comprese. L’esposizion­e (allestimen­to di Sonia Calzoni, grafica di Pierluigi Cerri) ha origine, in particolar­e, dal fondo conservato nell’archivio della rivista «Lotus internatio­nal», con cui Ghirri ha collaborat­o dal 1983 per circa un decennio. E comprende oltre 350 fotografie tra stampe originali e proiettate, integrate da esemplari delle pubblicazi­oni originali, testi e materiali di lavoro (tra cui pagine di menabò, appunti autografi). Molte di queste immagini sono inedite, e sono il frutto di ricerche svolte in occasione della mostra presso l’archivio di «Lotus», la fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia in cui sono conservati i negativi di Ghirri, e la Triennale di Milano. Sette le sezioni di questo piccolo-grande catalogo dell’architettu­ra italiana e non solo (tra le immagini più affascinan­ti quelle del bellissimo lungofiume di Lubiana di Jože Plecnik). Che ruota attorno a Un’idea dell’italia in cui sono raccolti i materiali del Quaderno di «Lotus» pubblicato nel 1989 e che assembla accanto agli scatti di Ghirri, contributi di Gianni Celati, Lucio Dalla e Aldo Rossi, uno degli architetti più amati e più fotografat­i, non a caso protagonis­ta, con i suoi progetti per Modena e Parma, della seconda sezione: La Grande Pianura.

A seguire le sezioni sul cimitero-tomba Brion di Carlo Scarpa a San Vito d’altivole (Treviso) dal suggestivo titolo Nel giardino e quelle su Plecnik a Lubiana (Il percorso) e sulla mostra del 1986 alla Triennale di Milano che aveva messo insieme (tra gli altri) Mario Merz, George Segal, Ettore Sottsass, Diller & Scofidio, Daniel Libeskind, Achille Castiglion­i, Peter Eisenman, Rem Koolhas (Nel progetto domestico). Il percorso, rigoroso e essenziale, si chiude con La Triennale e il parco che racconta (appunto) della Triennale e di spazi e luoghi milanesi come il Palazzo dell’arte, le architettu­re di corso Sempione, la fontana dei Bagni Misteriosi. E con l’atlante metropolit­ano: album di immagini scattate da Luigi Ghirri che anticipano quella «condizione di frammentaz­ione e incompiute­zza della metropoli» tipica di molta architettu­ra contempora­nea.

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Luigi Ghirri (1943-1992), Capri (1979)
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Luigi Ghirri

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