Malcom al Barcellona, l’ultima beffa nel calcio dei dispetti
È un po’ come quando perdi la valigia in aeroporto. Aspetti al nastro mezz’ora, un’ora, due, poi capisci che non arriverà mai. Proprio come Malcom a Roma lunedì sera. L’esterno del Bordeaux era atteso per fare le visite ieri mattina e firmare. Mai visto. Al suo posto una chiamata del procuratore al d.s. della Roma Monchi per dire che il club aveva vietato il viaggio al calciatore: «Il Barcellona offre di più». Monchi, consultato il presidente Pallotta, ha alzato l’offerta arrivando a 40 milioni, il Barça ieri a mezzogiorno ha rilanciato e a quel punto la Roma si è chiamata fuori da ogni asta. E mentre il Barcellona ha ufficializzato l’accordo col voltagabbana di San Paolo alle 17.30 di ieri per 42 milioni (41 di parte fissa e 1 variabile), Monchi non esclude di passare a vie legali giurando che non piangerà al lost and found: «Troveremo qualcun altro che vuole venire alla Roma, uguale o più forte di Malcom».
Il caso è clamoroso, eppure non è il primo. Il 29 agosto 2012 era la Fiorentina ad aspettare il bulgaro Berbatov per la firma del contratto. In aeroporto entusiasmo, tifosi, bandiere. Ma il centravanti del Manchester United non si è mai palesato. Aveva preferito il Fulham.
Senza arrivare alla beffa aeroportuale, gli episodi di giocatori già più o meno ufficialmente di una squadra e poi passati all’improvviso a un’altra sono molti. Una storia leggendaria è quella di Platini. Bloccato dall’inter nel 1978 a frontiere chiuse, quando vengono aperte nel 1980 il francese passa alla Juve. Sui motivi del colpo di scena si sono scritti tomi; nella storia resta la svolta che ha cambiato la storia dei due club.
Sempre l’inter aveva già in mano altri due giocatori sfuggitigli all’ultimo. Nel 1968 Anastasi, rampante bomberone del Varese, gioca addirittura un’amichevole estiva in nerazzurro contro la Roma. Nell’intervallo, però, apprende che la Juve lo ha acquistato per 660 milioni. «A combinare tutto — raccontò un giorno Pietruzzo — erano stati i presidenti di Juve e Varese, Agnelli e Borghi: la Fiat assicurò a Borghi una fornitura di motorini per i frigori-