Lo spettacolo rosso dell’eclissi lunare
Milioni di persone nel mondo ieri sera hanno ammirato la Luna: per vederne un’altra così si dovrà aspettare fino al 2123
Per vederne un’altra così bisognerà aspettare fino al 2123. Milioni di persone, in tutta Europa, ieri sera hanno ammirato lo spettacolo dell’eclissi lunare. Una Luna rossa che ha fatto rinascere i miti che le epoche hanno tramandato colpendo la fantasia e sprigionando paure.
La più lunga eclisse lunare del secolo ha tenuto milioni di persone con gli occhi al cielo dall’europa all’africa, all’india (cioè nei Paesi dove la totalità si è espressa in tutta la sua magia per un’ora, 42 minuti e 56 secondi). Una Luna rossa che ha fatto rinascere i miti che le epoche hanno tramandato colpendo la fantasia e sprigionando paure. Non tutti i popoli del passato guardavano però all’oscurarsi dell’astro con lo stesso spirito. Nel mondo antico i babilonesi furono i più accurati testimoni anche se durante il fenomeno suonavano il timpano sacro e cantavano perché in fretta avesse fine. I loro sacerdoti ci hanno lasciato tracce precise di cinquanta eclissi lunari a partire dal 700 a.c. fino al 50 a. C. I cinesi, invece, pur attenti alle eclissi di Sole, trascurarono sino al 400 d.c. quelle della Luna non ritenendole importanti per l’astrologia. Tuttavia credevano che fosse un drago a mangiare la Luna e organizzavano cerimonie rumorose per scacciarlo. Stranamente gli egizi, che adoravano il Sole, non ci hanno lasciato segni di interesse per le eclissi lunari.
Visioni tragiche, invece, accompagnavano i soldati romani che interpretavano l’oscuramento come un presagio nefasto di morte impegnandosi in ogni modo a far tornare il cielo la «dea». Le cause, comunque, si studiavano da secoli e proprio a Roma nel II secolo a.c. il console Gaio Sulpicio Gallo informò il popolo titubante che non si trattava di magia ma di un evento naturale spiegabile.
Ma non c’era solo timore nelle fatidiche notti. A Tahiti si pensava a un’espressione d’amore: il congiungimento del Sole e della Luna. E ancora oggi alcune tribù di eschimesi lo considerano un segno di benevolenza divina. Nelle tradizioni induiste legate alla Luna rossa restano pure oggi suggerimenti che invitano a non mangiare e bere sino a che il disco non riprende la sua immagine originale e alle donne in dolce attesa di rimanere in casa. Tante storie che il fascino o il mistero della Luna continua a generare. E forse scompariranno soltanto quando la prima colonia lunare intorno al 2025 ospiterà stabilmente i primi terrestri.