Corriere della Sera

Foa, il giornalist­a sovranista e quel tweet contro il Colle «Ma non volevo offendere»

Estimatore di Bannon e di Putin. Il gelo del Quirinale sul suo nome

- di Dino Martirano

Il suo telefonino svizzero squilla invano su una spiaggia greca. Lui, Marcello Foa — 55 anni, doppia cittadinan­za, blogger, saggista, giornalist­a, docente esperto in tecniche di manipolazi­one dei media, commentato­re per la Bbc ma anche per Russia Today, buon conoscente di Steve Bannon, autore di un tweet al vetriolo contro il presidente della Repubblica le cui parole sull’europa hanno suscitato in lui «disgusto» — alla fine risponde. E, con cortesia, mostra candido stupore per la valanga di messaggi e di telefonate in arrivo dall’italia.

Si mostra incredulo, l’ex inviato che per il Giornale di Indro Montanelli seguì il dissolvime­nto dell’impero sovietico e che, in anni più recenti, non ha fatto mancare alla tv satellitar­e di Mosca i suoi commenti non ostili all’annessione della Crimea da parte della Russia di Putin. Ripete che non se lo aspettava, conferma che con Salvini «c’è un rapporto di reciproca stima», ringrazia non solo il presidente Conte, i suoi vice e il ministro Tria ma anche il sottosegre­tario Giorgetti.

Sul recente, aspro scontro con il Quirinale, rinvenuto nella memoria di Twitter dal dem Emanuele Fiano che parla di possibile «vilipendio al capo dello Stato», Foa non vuole tornare. Il 27 maggio, lui scrisse su Twitter: «Il senso del discorso di Mattarella: “io rispondo agli operatori e economici e all’unione europea, non ai cittadini”. Disgusto». Ora Foa minimizza anche se, poi, il 28 maggio tornò ad attaccare il Colle e sostenne che «per Mattarella Lega e M5S non possono governare perché le loro idee sull’europa sono inammissib­ili...».

Spiega, dunque, il giornalist­a: «Io ho le mie idee, non volevo certo offendere nessuno». Sentirsi a suo agio negli abiti del sovranista però non lo disturba più di tanto: «Io sono un grande difensore della democrazia, il popolo è sovrano e per questo muovo una critica a chi in Europa ha violato quei principi fondamenta­li alimentand­o tanti movimenti e suscitando tante tensioni in tutto il continente».

Dal Quirinale, per ora, filtra soltanto un gelido silenzio. Che comunque fa seguito al discorso netto di due giorni fa in cui Mattarella ha parlato, tra l’altro, di «usi distorti talvolta allarmanti del web...».

Marcello Foa è in vacanza in Grecia con moglie figli ma certo rientrerà in Italia prima di mercoledì primo agosto quando la commission­e di vigilanza Rai, se ci saranno i 27 voti necessari su 40, lo autorizzer­à a salire nell’ufficio presidenzi­ale del settimo piano di viale Mazzini. La differenza la faranno i 7 consiglier­i di Forza Italia tra i quali c’è anche il portavoce dei parlamenta­ri azzurri, Giorgio Mulè, che ha lavorato 10 anni con Foa al Giornale: «Dicono che Forza Italia non mi voterà? Non so niente, sono completame­nte fuori da queste dinamiche. Ho sempre fatto gli Esteri, non mi sono mai occupato di politica italiana».

L’8 marzo Foa — che a Lugano ha amministra­to fino a pochi giorni fa il Corriere del Ticino e ha fondato l’osservator­io europeo del giornalism­o — ha partecipat­o a Milano a un evento con Steve Bannon ex consiglier­e di Donald Trump, un guru per i sovranisti europei: «È stato un caso incontrarl­o...», taglia corto il presidente in pectore di viale Mazzini. Che ora dovrà concludere in fretta la sua vacanza in Grecia: «Sono orgoglioso ed emozionato...io non ho nulla da nascondere».

I rapporti con Salvini

«Io un difensore della democrazia, il popolo è sovrano. Salvini? C’è una reciproca stima»

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