Corriere della Sera

Chiude dopo un secolo il casinò di Campione d’italia

Troppi debiti, il Tribunale di Como dichiara il fallimento. Rischiano di restare a casa in 600

- Anna Campaniell­o

«Insolvenza, cospicua esposizion­e debitoria, patrimonio in dissesto». Poche, chiarissim­e premesse, sfociate ieri mattina in una decisione dagli effetti dirompenti: «Il Tribunale di Como dichiara il fallimento del casinò di Campione d’italia». La casa da gioco nel cuore del Canton Ticino, schiacciat­a da oltre 130 milioni di euro di debiti, è al capolinea. Fine dei giochi.

La chiusura dei tavoli verdi per il momento è solo temporanea. Il tribunale ha nominato tre curatori fallimenta­ri, Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla. Due L’enclave

● Campione d’italia è un Comune italiano (provincia di Como) di 2 mila abitanti che però si trova in territorio svizzero

● Con Venezia, Saint Vincent e Sanremo componeva uno dei 4 casinò italiani le ipotesi: una riapertura che permettere­bbe di continuare ad avere entrate per provare a onorare i debiti, oppure la chiusura definitiva, in attesa della procedura di fallimento.

La soluzione deve essere trovata in tempi brevi. In gioco c’è in primo luogo il futuro dei 492 dipendenti: in massa avevano accettato solo poche settimane fa un accordo che prevedeva la riduzione degli stipendi per scongiurar­e gli esuberi. Non è bastato. Come non è bastata la carta della disperazio­ne, giocata mercoledì scorso dai vertici della casa da gioco, che hanno presentato in tribunale l’ennesima richiesta di un rinvio della decisione sul fallimento.

Poche ore dopo la dichiarazi­one di fallimento, un laconico cartello affisso all’ingresso ha annunciato la chiusura. Un avviso che sembra spazzare via e cancellare per sempre un libro dei ricordi fatto di lustrini e fuochi d’artificio, sfarzo, ricchezza, cene e vip, artisti e cantanti, da Milva ai Nomadi, dai Pooh a Gino Paoli, da Gloria Gaynor fino a Dustin Hoffman. La realtà ora sono quasi 600 posti di lavoro a rischio, perché a quelli dei dipendenti del casinò si aggiungono quelli del Comune, che ha già dichiarato il dissesto. Un’intera comunità sull’orlo del baratro. Un finale che fino all’ultimo si è sperato di evitare, che affonda le radici in una denuncia presentata nel marzo 2016 dall’allora consiglier­e d’opposizion­e Roberto Salmoiragh­i, oggi sindaco, che aveva segnalato alcune inadempien­ze contrattua­li del casinò, in particolar­e nei confronti del municipio. La Procura ha avviato un’indagine sfociata, dopo l’accertamen­to di debiti per milioni di euro, nell’istanza di fallimento «per grave insolvenza». Istanza accolta. Rien ne va plus.

 ??  ?? Bianco e nero La struttura in una foto d’epoca. Il primo Casinò Municipale di Campione fu fondato nel 1917. Rimase aperto solo due anni e riaprì nel 1933
Bianco e nero La struttura in una foto d’epoca. Il primo Casinò Municipale di Campione fu fondato nel 1917. Rimase aperto solo due anni e riaprì nel 1933

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