Corriere della Sera

Trump a Conte: andate avanti sulla Tap E l’italia ottiene l’appoggio per la Libia

Il politologo Kupchan: quest’america vuole dividere l’europa

- di Giuseppe Sarcina

Trump riceve Conte. «Siamo due outsider — ha detto Donald — due governi del cambiament­o. E sulla questione immigrazio­ne ha aggiunto: «L’italia ok sui confini, l’europa dovrebbe seguirne l’esempio». Il presidente degli Stati Uniti ha riconosciu­to la leadership italiana in Libia e ha invitato Conte ad andare avanti sulla Tap, il gasdotto pugliese.

«Il nuovo governo italiano è un terremoto politico per l’europa. Non sorprende, quindi, che Donald Trump accolga con grande calore il premier di una coalizione che sembra seguire la rotta populista da lui tracciata. Detto questo, sono curioso di vedere all’atto pratico cosa nascerà dalle intese sulla Libia e da quelle, annunciate dopo l’incontro con Juncker e ribadite ieri con Conte, per il rilancio dei rapporti commercial­i Usa-ue con relativo azzerament­o delle barriere: l’america sta riducendo, non aumentando il suo impegno nel Mediterran­eo e in altre parti del mondo. E sul commercio ho toccato con mano per anni che, quando dalle dichiarazi­oni di buon volontà si passa ai problemi concreti, ai vari dossier, si blocca tutto».

Che Charlie Kupchan sia critico col nuovo corso politico negli Usa e in Italia non sorprende, visto che questo grande esperto di affari internazio­nali è stato per anni alla Casa Bianca come consiglier­e del presidente Obama per l’europa. Ma l’accademico era stato chiamato dal presidente proprio per la sua profonda conoscenza del Vecchio continente e ora Kupchan è tornato a studiare le dinamiche interne alla Ue per il Council on Foreign Relations.

Trump ha promesso aiuto e riconosciu­to la leadership italiana nella stabilizza­zione della Libia ed altre aree nordafrica­ne e del Mediterran­eo. Gli Usa hanno promesso un ruolo attivo nella conferenza internazio­nale di Roma in autunno. Non è un successo per Conte?

«Certo, ma sul piano militare mi chiedo quale cooperazio­ne aggiuntiva ci possa essere, oltre a quella antiterror­ismo e di sorveglian­za già offerta da Obama. Gli Usa di Trump saranno più interventi­sti in quest’area? Non lo credo: non vedo alcun nuovo impegno strategico nel Mediterran­eo. Solo la volontà di ridurre la presenza, dall’iraq all’afghanista­n. Quanto al sostegno politico, è di certo rilevante, ma riflette la volontà di premiare un partner che fa una politica simile a quella trumpiana, ma-

gari indebolend­o l’asse di due Paesi, Francia e Germania, nei quali le forze centriste tengono ancora».

Un Trump ostile nei confronti della Ue nonostante il buon esito dell’incontro con Juncker?

«È positivo che non ci siano state rotture, ma parlare di accordo mi pare fuori luogo: i dazi rimangono e Trump continua a parlare della Ue come di un’entità che si è approfitta­ta per anni degli Stati Uniti. Azzerament­o delle barriere? Vedremo: quando ce ne siamo occupati noi, con Obama, abbiamo trovato ostacoli insormonta­bili che hanno bloccato il negoziato Ttip. E noi eravamo ben più flessibili del governo attuale».

Che, però, vanta di aver ottenuto quello che Obama non era riuscito ad avere: più contributi degli europei alle spese militari della Nato e l’impegno di Bruxelles a im-

portare più servizi, prodotti agricoli ed energia degli Usa.

«La questione del maggior contributo economico europeo alla Nato era stata già posta da Obama. È stato lui a fare l’accordo che impegna tutti a far salire le spese militari al 2% del Pil. La durezza di Trump è servita ad accelerare i processi, certo, ma il costo sarà alto: un’ondata mondiale di antiameric­anismo».

Torniamo all’europa e all’italia. Il clima sembra comunque migliorato. Soprattutt­o col nostro Paese. Certo, Conte ha dovuto promettere di importare di più dagli Usa e di rivedere lo stop italiano al Tap, il gasdotto trans-anatolico. Ma Trump, pur chiedendo una correzione del deficit commercial­e di 31 miliardi di dollari accusato dagli Usa nei confronti dell’italia, ha ammesso che i prodotti del nostro Paese sono eccellenti e che lui ne possiede molti.

«Parole incoraggia­nti. Ma l’italia piace a Trump perché, dopo le svolte in Paesi come l’ungheria o la Polonia, è il primo Paese-guida dell’europa ad abbracciar­e la rivoluzion­e sovranista. Secondo me, Trump condivide in pieno la strategia di Steve Bannon che vuole creare un’alleanza transatlan­tica di governi populisti. Valori tradiziona­li, no agli immigrati, forze guidate da cristiani bianchi. Vedo un’italia più amica di Trump ma anche più isolata in Europa. Ma non escludo, come avvenuto in Grecia, un periodo di assestamen­to più centrista dopo la prima fase radicale».

 ??  ?? Chi è ● Charles Kupchan, 60 anni, è un politologo statuniten­se, ex consiglier­e di Obama
Chi è ● Charles Kupchan, 60 anni, è un politologo statuniten­se, ex consiglier­e di Obama

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