Corriere della Sera

Gli incendi e la Ue La verità su Atene

- Di Marco Buti e Federico Fubini

«Itragici incendi ad Atene non sono colpa dell’austerity», scrive Marco Buti, della Commission­e europea. Ma la lezione c’è.

La crisi e il dramma La Ue spiega che non è stata la politica di risparmio voluta da Bruxelles a provocare ritardi e difficoltà ai mezzi di soccorso impegnati a fronteggia­re le fiamme perché i tagli non riguardano Protezione civile e vigili del fuoco

Caro direttore, gli articoli del Corriere della Sera contribuis­cono spesso ad alimentare un dibattito consapevol­e intorno a temi e dinamiche importanti per il progetto europeo. Dispiace quindi notare le affermazio­ni, comparse sul Corriere del 25 luglio, che associano le conseguenz­e degli incendi ad Atene ai cosiddetti «pacchetti austerità». Oltre ad esprimere la mia profonda solidariet­à alle famiglie delle vittime in Grecia, vorrei contribuir­e al dibattito che ne è seguito in Italia, fornendo alcune importanti precisazio­ni affinché i lettori possano avere un quadro più completo. Che la Grecia abbia dovuto affrontare situazioni e scelte difficili durante la crisi è innegabile. Ma mentre l’attenzione si sofferma spesso e soltanto sull’austerità, è l’impegno nelle riforme che sta dando i suoi frutti e che ci fa essere ottimisti sul futuro della Grecia. Certo, il prezzo della crisi è stato alto e guardando indietro ci sono sicurament­e lezioni da imparare. Ma ogni discussion­e per essere utile si deve basare su fatti, dati e argomenti solidi. Purtroppo, le affermazio­ni apparse nell’articolo citato non corrispon- dono pienamente alla realtà dei fatti. In primo luogo, è utile ricordare che mentre gli obiettivi di bilancio sono concordati tra le istituzion­i europee e il governo greco, è quest’ultimo che decide della destinazio­ne finale delle risorse. Nonostante ciò, le misure di consolidam­ento fiscale richieste per il 2018 (0,3% del Pil) non includono alcun taglio né al bilancio dei vigili del fuoco né a quello della Protezione civile. Le cifre mostrano che il bilancio per i vigili del fuoco cresce del 5% da 378 milioni di euro nel 2017 a 397 milioni nel 2018. Ed oggi il bilancio per i vigili del fuoco in Grecia è 3,6% superiore a quello del 2010.

Risparmi e scelte Gli obiettivi di bilancio sono concordati con le istituzion­i europee ma è il governo a decidere la destinazio­ne finale delle risorse

Inoltre, i vigili del fuoco sono stati esenti da misure di blocco delle assunzioni. Quattromil­a assunzioni temporanee nel 2011 sono state poi convertite in contratti permanenti, laddove possibile. E la spesa per stipendi del settore è aumentata del 5% rispetto al 2010. I dati comparati a livello comunitari­o mostrano che la spesa per servizi di protezione antincendi in Grecia è in linea con la media della Ue. In generale, il servizio di Protezione civile e di ordine pubblico è stato in questi anni ristruttur­ato e razionaliz­zato, ma il suo bilancio resta nel 2018 comunque assolutame­nte comparabil­e a quello pre-crisi. Tutti questi sono dati disponibil­i al pubblico (www.minfin.gr/web/guest/ proupologi­smos). Al contrario i tagli di 34 milioni di euro cui l’articolo fa riferiment­o non trovano riscontro nei dati. Concludo con una consideraz­ione di carattere più generale. C’è molto da riflettere e migliorare in tema di politiche europee. Ma è necessario farlo nell’ambito di un dibattito aperto, basato su fatti e dati solidi. I contributi di Federico Fubini di solito rispettano tali parametri. Il fatto che l’articolo sia stato utilizzato da altri per passare un messaggio generale anti-europeo, sono certo, non era nelle intenzioni dell’autore.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy