Giochi, Milano in testa
Appendino: Torino non è stampella di altre città
Un ticket Milano-cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. Se Sala sorride, Torino si adombra. Formalmente Chiara Appendino non ha depositato sul tavolo alcuna rinuncia, ma la strada appare segnata. «Torino
— ha detto la sindaca di Torino uscendo ieri sera dall’audizione a Roma — non è la stampella di altre città».
ROMA Un ticket Milano-cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. È la strada che si profila, a meno di un cambio di idea all’ultimo momento della sindaca Chiara Appendino: «Torino non è la stampella di altre città», ha detto uscendo ieri sera dall’audizione al Coni a Roma. Formalmente, però, la sindaca di Torino non ha depositato sul tavolo nessuna rinuncia della città alla corsa olimpionica.
Si vota domani, dopo la relazione del segretario generale del Coni Carlo Mornati, e ieri è stata la giornata delle audizioni. Una giornata cominciata con l’auspicio che il presidente del Coni Giovanni Malagò ha espresso rispondendo a una domanda: «Candidatura unitaria? Non ora, stasera chissà». E a sera: «Restano in piedi tutte le ipotesi, la partita è aperta».
Davanti alla commissione avevano cominciato a sfilare i sindaci delle tre città candidate a ospitare i Giochi olimpici invernali. C’erano tre dossier sul tavolo, il più caro era quello di Torino — quasi 700 milioni — seguito da quelli di Milano e di Cortina, quasi a pari merito, 384 e 380 rispettivamente. E ad aleggiare sui dossier la lettera spedita dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che invitava il Coni al massimo risparmio.
La via unitaria sarebbe stata la meno costosa. Ma anche il ticket Milano-cortina farebbe risparmiare molti soldi grazie a un buon incastro di strutture, visto che Cortina nel 2021 rifarà tutti gli impianti di sci per i Mondiali, mentre Milano avrebbe tutte le infrastrutture per il villaggio olimpico e le cerimonie di apertura.
«Noi pensiamo che la candidatura di Milano sia fortissima, ma siamo convinti che potrebbe essere una soluzione anche quella unitaria se si trova la formula giusta», ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, uscendo dall’audizione del Coni, prima che entrasse la sindaca Appendino.
C’erano Mario Pescante e Franco Carraro a reggere le fila delle audizioni, loro con dodici Olimpiadi alle spalle ciascuno hanno ricordato alla sindaca Appendino che Torino le Olimpiadi le ha fatte appena nel 2006 e che non è facile replicare a così poco tempo di distanza. Di più: alla sindaca di Torino che insisteva per presentarsi da sola, Pescante e Carraro hanno ricordato quanto possa essere forte la candidatura di Stoccolma come concorrente, perciò per vincere Torino deve unirsi a Milano e a Cortina. Non si sa come andrà a finire. Nel frattempo ci sono un po’ di nodi da sciogliere nell’ipotesi più accreditata e auspicata del ticket Milano con Cortina.
Arrivato al Foro Italico, il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina ha messo subito le mani avanti: «Noi siamo disponibili a una candidatura unitaria, ma a livello internazionale siamo noi quelli che rappresentiamo al meglio il cuore dell’europa e delle Alpi e in qualche modo ci dovrebbe essere dovuta questa candidatura. Il nostro dossier è senza dubbio il migliore».
E poi ci ha pensato il governatore del Veneto Luca Zaia a mettere sul tavolo il problema spinoso: «C’è la partita del nome: se la fai a Cortina e la chiami Milano non può funzionare».
Milano — ovviamente — sul tavolo della commissione ha gettato la sua carta di pregio, l’expo. «Con la commissione abbiamo approfondito il nostro dossier — ha detto infatti il sindaco Sala — ma al di là di questo crediamo che l’esperienza recente di Expo sia veramente fondamentale in termini di collaborazione istituzionale e di un’organizzazione che funziona».
Rimane l’ipotesi che la candidatura sia davvero unitaria, una possibilità lasciata aperta dal presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino: «Il mio ruolo è diverso da quello del sindaco, valuteremo proposte unitarie».
Se dovesse funzionare la proposta congiunta, l’italia si troverebbe a proporsi come le Olimpiadi delle Alpi, con quelle di Torino a Ovest e quelle di Cortina a Est. E in mezzo Milano che — anche in questo caso — potrebbe essere la capofila e, soprattutto, la città che darebbe il nome alla competizione invernale.
Le trattative
Si cerca fino all’ultimo di arrivare a una candidatura unitaria Il ruolo di Chiamparino