«Matematica, così ho vinto il Nobel»
Premiato a Rio con la medaglia Fields. L’emozione della sua prof di liceo, i complimenti del premier
Un giovane matematico italiano, Alessio Figalli, 34 anni, ha ricevuto la Medaglia Fields, il «Nobel della matematica». È stato premiato per le ricerche nella teoria del «trasporto ottimale». Ha studiato alla Normale di Pisa, ora insegna a Zurigo. L’ultimo italiano a conquistare il prestigioso riconoscimento era stato Enrico Bombieri nel 1974.
Dopo 44 anni un giovane scienziato italiano, Alessio Figalli, conquista una delle quattro Medaglie Fields assegnate quest’anno al Congresso internazionale dei matematici in corso a Rio de Janeiro. Dotata di un premio in denaro di 15 mila dollari canadesi è considerata il «Nobel della matematica» e prima di Figalli soltanto un altro italiano l’aveva meritata, Enrico Bombieri, ora all’istituto di studi avanzati di Princeton che aveva ospitato anche Albert Einstein. La Medaglia Fields porta il nome dello scienziato canadese che ne sostenne l’opportunità per incentivare gli studi. Assegnata per la prima volta nel 1936, a partire dal 1950 viene data regolarmente ogni quattro anni a matematici con meno di 40 anni, come riconoscimento degli straordinari contributi garantiti alla scienza dei numeri. Gli altri premiati del 2018 sono: Caucher Birkar dell’università di Cambridge (al quale avrebbero rubato la medaglia subito dopo la premiazione), Peter Scholze dell’università di Bonn e Akshay Venkatesh della Stanford University. Figalli è nato a Roma 34 anni fa, di origini napoletane, la mamma è docente di latino e greco. Ha studiato al liceo classico Vivona di Roma: la sua insegnante di scienze Onoria Silei racconta che «per lui sembrava tutto normale, tutto naturale, semplice. E naturalmente in matematica era bravo. Era un ragazzo molto curioso. Una mente». La sua storia inizia alla Normale di Pisa e poi l’america e l’europa sino all’eth Zurich, il politecnico di Zurigo dove insegna. «Un matematico estremamente creativo e una persona aperta e comunicativa che può avere un grande impatto come ambasciatore per la matematica», sottolinea il presidente dell’istituto svizzero Lino Guzzella.
Le doti «A scuola gli sembrava tutto normale, naturale, semplice: era proprio una mente»
«Figalli ha continuato le sue ricerche in un filone tradizionale della matematica italiana e francese con un legame stretto agli studi di Villani — nota Stefano Marmi direttore del centro di ricerca inter-universitario Ennio De Giorgi di Pisa —. Il suo tema riguarda il “trasporto ottimale”, una teoria alla quale ha dato un contributo rilevante e oggi applicata in svariati campi, dall’economia ai trasporti e persino alle previsioni meteorologiche descrivendo in dettaglio i movimenti dei fronti nuvolosi». Innumerevoli i tweet di complimenti, come quelli del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro per l’istruzione, università e ricerca, Marco Bussetti: «L’italia produce tanti studiosi di qualità e storie di eccellenza di cui dobbiamo essere fieri».