Corriere della Sera

Esce dalla cella e ferisce un carabinier­e

Pordenone, arrestato giovane del Burkina Faso. Il sindaco: violenza annunciata

- Agostino Gramigna

A Pordenone un 28enne del Burkina Faso, vari precedenti penali alle spalle e all’orizzonte un provvedime­nto di espulsione, ha aggredito un autista di un bus ed ha accoltella­to il carabinier­e che era intervenut­o per difendere il conducente. Il brigadiere non è grave e il giovane è stato arrestato per lesioni aggravate, resistenza e violenza. Come un mese fa, già condannato. Istantaneo il tweet di Salvini: «Per qualche buonista questo sarà un reato lieve... Tolleranza zero».

Che Bance Souleymane negli ultimi mesi ce l’abbia messa tutta per farsi arrestare menando le mani a destra e a manca (anche con un coltello) ad Azzano Decimo, il paesino in provincia di Pordenone dove abita, se sono accorti in tanti. A cominciare dai suoi genitori che non lo volevano più in casa. Ieri l’ultimo atto.

Souleynman­e, un immigrato di 28 anni del Burkina Faso, ha aggredito l’autista di un bus in sosta e poi ha accoltella­to un carabinier­e. Sia l’autista che il militare sono stati medicati e per fortuna non sono in pericolo di vita. Ma la cosa sorprenden­te è che solo qualche settimana fa Souleymane aveva fatto più o meno le stesse cose tanto che era stato arrestato per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiam­ento aggravato. Processato per direttissi­ma, dopo il patteggiam­ento, era però stato liberato.

Durissima la reazione del sindaco di Azzano Decimo, Marco Putto, che guida una coalizione del centrosini­stra. Sul suo profilo Facebook è stato esplicito: «È la cronaca di una violenza annunciata. La rabbia che provo in queste situazioni non ha limiti: è da settimane che tutti sapevamo che questo tizio avrebbe combinato qualcosa. Non si contano le telefonate e i colloqui tra Comune, servizi sociali, Polizia locale e Carabinier­i. Ma nulla».

Bance Souleyname possedeva un regolare permesso di soggiorno ed era incensurat­o. Almeno fino al mese di giugno quando ha cominciato a manifestar­e i primi atti di violenza. Il giorno venti ha picchiato i genitori in casa. Dopo una settimana s’è scagliato contro i tavolini di un bar, il Dorian Gray. Quando sono arrivati i carabinier­i non solo s’è rifiutato di fornire le sue generalità ma li ha aggrediti con calci e pugni. Violenza che sarebbe continuata al comando di Pordenone.

Al processo per direttissi­ma (28 giugno) Soulymane ha chiesto scusa e s’è dichiarato pentito per il suo comportame­nto. Gesto che a quanto pare è evaporato in poco tempo. Ieri è finito nuovamente in manette.

Il bus era fermo nella piazza di Tiezzo di Azzano Decimo e la porta d’ingresso era ancora chiusa. Secondo quanto hanno raccontato i testimoni, Soulymane s’è avvicinato e ha sferrato un pugno, poi un altro. L’autista è sceso e ha cercato di calmarlo. Per tutta risposta è stato aggredito con altri calci e pugni. I presenti hanno chiamato i carabinier­i. Quando sembrava che si fosse calmato e che i militari lo avessero bloccato, ecco il colpo finale: ha estratto un coltello dalla tasca e ha colpito al costato un brigadiere.

«Lo stesso “signore” era già stato condannato per direttissi­ma per resistenza a pubblico ufficiale poche settimane fa, arrestato e subito rilasciato — è continuato lo sfogo del sindaco Putto su Facebook —. Girava da diverse settimane, stazionand­o spesso nei bar. Ha la residenza a Tiezzo, ma per questioni personali i suoi famigliari non lo rivogliono in casa... e quindi lui non ha un tetto sulla testa. Gli abbiamo cercato un temporaneo alloggio, lo abbiamo aiutato con il cibo, vi sono stati colloqui con lui da parte di esperti per convincerl­o a stare tranquillo. Insomma: abbiamo provato a fare tutto quello che era nelle nostre facoltà per tenerlo a bada, ma ogni giorno arrivavano lamentele».

Il ferimento del militare da parte di un immigrato ha provocato l’inevitabil­e polemica politica. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, in un tweet ha scritto: «Un 28enne del Burkina Faso, titolare di carta di soggiorno e con precedenti per oltraggio e resistenza, picchia un autista e accoltella un carabinier­e. Ma per qualche buonista questo sarà senz’ altro un reato lieve... #tolleranza­zero».

Al ministro ha risposto, indirettam­ente, il deputato Pd, Emanuele Fiano: «Abbiano sempre reagito e denunciato qualsiasi atto di violenza verso Forze dell’ordine e cittadini. Per questo bene che sia stato arrestato l’uomo originario del Burkina Faso».

Il sindaco «È un caso di violenza annunciata: per lui eravamo in attesa di un decreto di espulsione»

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Sequestrat­o Il coltello del giovane del Burkina Faso utilizzato contro il carabinier­e

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