Corriere della Sera

Ma lui non vuole chiudersi in un «fortino»

- Paolo Conti

Situazione di stallo al settimo piano di viale Mazzini 14. Dopo la bocciatura della Vigilanza adesso bisognerà capire se Marcello Foa accetterà di andare avanti ad ogni costo, come vorrebbe Salvini. O se il neo presidente dovrà ammettere che la situazione è irrimediab­ilmente negativa per lui, decidendo di dimettersi. Chi lo ha visto ieri nella sede Rai riferisce di aver scoperto un profession­ista «molto per bene, attento» e, a giudicare da pochi accenni, non intenziona­to a chiudersi in un ipotetico fortino Rai avendo contro Pd, Leu e Forza Italia. Quanto di più lontano dal «ruolo di garanzia» attribuito dalla legge. Per questa ragione è stato rinviato a oggi il Cda in programma ieri per affidare le funzioni di direttore ad interim di Rai Sport a Bruno Gentili dopo la polemica uscita di Gabriele Romagnoli.

Chi invece sembra aver

Le mosse di Salini L’ad Salini è già al lavoro sulle nomine L’ipotesi dell’interno Ciannamea come dg

già afferrato il timone senza tanti clamori è Fabrizio Salini, nuovo amministra­tore delegato: si è insediato ed ha cominciato i primi colloqui. Avrebbe già visto Marcello Ciannamea, dal gennaio 2013 direttore del Palinsesto, uomo-chiave dell’attuale dirigenza. Si era parlato di lui nelle giornate convulse del totonomine come di un possibile ad, in gara virtuale proprio con Salini. Ma oggi, chiariti i ruoli, i due potrebbero allearsi per governare l’azienda. La legge vede nell’amministra­tore delegato l’uomo delle grandi strategie e delle scelte aziendali più importanti. Nulla vieta, né le norme né lo statuto interno, che Salini scelga un direttore generale come Ciannamea per affidargli il complesso lavoro sulla quotidiani­tà ottenendo da lui un aiuto per comprender­e in tempo reale una macchina complessa come l’universo Rai.

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