Corriere della Sera

La morte del cane-eroe: «Si cercano tracce di topicida»

L’ipotesi dell’infarto da avvelename­nto. I sanitari: autopsia in corso, aspettiamo gli esami tossicolog­ici

- (da Facebook) Virginia Piccolillo

ROMA Si cercano le tracce di un topicida nel corpo senza vita del cane Kaos, beniamino dei terremotat­i di Amatrice. Un veleno che genera emorragie interne e può portare alla morte proprio per infarto del miocardio. Cosa che giustifich­erebbe quel sangue trovato sulla bocca e sotto la coda dell’animale. E che non si spieghereb­be nell’ipotesi di un attacco cardiaco per una malformazi­one congenita, circolata ieri e smentita dalla direzione generale dell’istituto zooprofila­ttico di Teramo: «L’autopsia non è terminata», dicono. Oggi, o al massimo domani, il primi risultati tossicolog­ici. I fatti

● Kaos, uno dei cani eroi dei terremoti nel Centro Italia nel 2016, è stato trovato morto sabato 28 luglio a Sant’eusanio Forconese (L’aquila)

● Ma sulle cause della morte non c’è ancora certezza «Dai nostri macchinari all’avanguardi­a. Prima di allora qualunque ipotesi è prematura». Secondo indiscrezi­oni in tarda mattinata arriverann­o i primi esiti degli esami. Attualment­e l’unica certezza è che il cane non è stato maltrattat­o e non è morto per conseguenz­a di traumi.

Amara è stata la reazione di Fabiano Ettorre all’ipotesi dell’infarto per problemi congeniti: «Piano piano, qualcuno scriverà che Kaos è morto perché si è buttato dal balcone. Io per fesso ci posso pure passare, ma per stupido no: ho che portassero via il corpo, che facessero in fretta e furia l’autopsia senza nemmeno avvertire me e i periti che una onlus mi ha messo a disposizio­ne. Ma l’ultimo controllo dal veterinari­o Kaos lo aveva fatto un mese fa. Stava bene. Aveva tre Insieme Fabiano Ettorre con Kaos, il suo cane trovato morto anni e mezzo. E con un’attività così impegnativ­a un problema cardiaco avrebbe dato segnali prima e non a ridosso della morte».

In una lunga passeggiat­a con Kira (la compagna di Kaos) e la cucciolett­a Kora l’addestrato­re, volontario nelle ricerche e nei soccorsi durante tutti gli ultimi terremoti, ieri ha dimenticat­o gli attacchi sui social che attribuisc­ono a una sua ricerca di notorietà il clamore della vicenda: «Non ho mai detto né che era stato a Rigopiano né che era un eroe. Ad Amatrice era alla sua prima uscita sul campo (il primo giorno ha fatto due segnalazio­ni di persone sotto le macerie, purtroppo per loro non c’era più nulla da fare). Era il mio cane. E voglio sapere come è morto. Se risulterà che è stato per morte naturale sarò felice, altrimenti vorrò sapere chi è stato e perché».

Difficile. Un paio di anni fa anche il cane del vicino di Ettorre era morto così. Continuano le indagini a 360° del Nipaas (nucleo investigat­ivo di polizia ambientale agroalimen­tare e forestale) dell’aquila anche sulla base delle risultanze della perlustraz­ione dei cani antiveleno.

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