Corriere della Sera

Tahiti, la cagnolina salvata dalla fossa comune

Marsala, è stata trovata da un gruppo di ragazzi in gita. Per lei già tre richieste d’adozione

- Salvo Toscano

Ha emesso un guaito che era poco più di un rantolo. È bastato a farla scoprire da un gruppo di ragazzi in gita a Isola Lunga, la più grande delle isole della riserva naturale dello Stagnone, a Marsala. I ragazzi si erano persi e stavano cercando un po’ d’ombra, quando hanno sentito il latrato della cagnolina e hanno scoperto una fossa comune di cani, con diversi scheletri. Lì accanto, in fondo a un pozzo in disuso, c’era una cagnetta moribonda, denutrita e piena di parassiti: l’hanno subito soccorsa, affidandol­a al veterinari­o Marcello Ritondo.

L’hanno chiamata Tahiti, come una bellissima spiaggetta di Isola Lunga. Cristina Sorrentino, che lavora nell’ambulatori­o del dottor Ritondo, spiega: «L’hanno trovata in un fosso chiuso, con delle stecche sopra, non poteva uscire». Tahiti era rannicchia­ta, ridotta ormai a un pugno di ossa.

L’ipotesi è che ci siano persone che abbandonan­o lì i loro cani diventati anziani, condannand­oli a una morte lenta. «Non abbiamo registrato casi simili nel territorio fino a ora, questo è il primo», dice Giorgio Lo Fria, delegato della Protezione animali a Marsala.

Dopo tre giorni di cure, Tahiti ora sta meglio: ha ottonove anni e ha già partorito più volte. Per lei sono arrivate tre richieste di adozione.

Lunedì, sempre in Sicilia, una quindicina di cani sono stati trovati a Ribera, nell’agrigentin­o, dalle eco-guardie della Protezione animali: vivevano in un canile-lager circondati da urina, feci e pane secco. Il proprietar­io era già stato denunciato in passato per maltrattam­enti agli animali. Ed era del Trapanese la storia dell’uomo che aveva gettato in mare il cane con una pietra al collo.

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Salva La cagnetta Tahiti nello studio del veterinari­o

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