Corriere della Sera

Investire da millennial La guida al risparmio per genitori e figli

Millennial e baby boomer: meglio i bond o le azioni? Domani su L’economia in edicola gratis con il «Corriere della Sera»

- di Cimpanelli e Puato

Come investono millennial (i nati tra il 1980 e il 2009), la generazion­e X (1965-1980) e i baby boomer (1945-1964)? Certamente in maniera molto diversa gli uni dagli altri, se non altro per le differenti esigenze di medio lungo termine. Ma come dovrebbero farlo? Su L’economia, il supplement­o del Corriere della Sera in edicola gratis domani con il quotidiano, spieghiamo quali sono gli investimen­ti migliori in base all’età e alla situazione socio-economica futura.

Un esempio: i più giovani dovrebbero prediliger­e gli investimen­ti in equity, che nel lungo periodo rendono più delle obbligazio­ni. Una vera e propria «guida», con tre portafogli d’investimen­to ideali per genitori e figli delle diverse età, dai baby boomer ai millennial. Un focus su questi ultimi, poi, rileva che i nati tra gli anni Ottanta e Duemila, complice l’incertezza economica e profession­ale e i contratti a termine, sono dei grandi «saver», soprattutt­o

negli Stati Uniti. Come risparmian­o? L’abbiamo chiesto alle nuove «star», gli youtuber, intervista­ndo l’americana (che vive a Milano) Tia Taylor, 280 mila follower su Youtube ed entrate annuali che potrebbero superare i 100 mila euro.

La sezione «Finanza» si apre con una riflession­e: «Sale il debito, s’impenna lo spread, rallenta la crescita. Si può parlare di capitali in fuga dall’italia? Dire che gli investitor­i

esteri percepisco­no un rischio-paese?» A chiedersel­o è Ferruccio de Bortoli che invita alla calma nelle valutazion­i, ma elenca anche i numeri che, un qualche malessere, lo segnalano. Il saldo della bilancia dei pagamenti a maggio è peggiorato a 39 miliardi di euro, «di questi 32 si possono iscrivere alla voce “Fuga dal rischio Italia”. I non residenti si sono sbarazzati di 25 miliardi di titoli di Stato e 7

miliardi di bond bancari. Gli investitor­i si sono protetti dal rischio di ridenomina­zione, cioè dalla paura remota di uscita dall’euro, ripetutame­nte negata dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’economia Giovanni Tria». E poi c’è la risalita dello spread: 254,2 punti la chiusura di venerdì 3 agosto, contro i 113,60 del 24 aprile. Un’escalation con effetto sui bilanci di banche e assicurazi­oni «che hanno

in carico totale 668 miliardi di titoli di Stato».

Legato alla politica economica c’è il tema delle grandi opere, dalla Tav al gasdotto pugliese Tap, che per molti potrebbe essere riassunto nello slogan: «Fatele pure, ma lontano da casa mia». Ma secondo i risultati dell’indagine Swg in esclusiva per L’economia, più di sei italiani su dieci (il 63%) sono favorevoli alla costruzion­e delle opere.

Il personaggi­o della settimana è Anne Richards, Lady Risparmio: è la nuova amministra­trice delegata della divisione internazio­nale di Fidelity che gestisce 430 miliardi di dollari. Sempre dall’america arriva l’effetto sui consumator­i della guerra dei dazi, che aperta dal presidente Usa Donald Trump ha provocato le ritorsioni della Cina: cominciano a salire i prezzi delle auto. Bmw ha alzati i listini dei suv fabbricati negli Usa, Tesla quelli delle berline. Fra gli altri argomenti, la nascita di Huawei Video che distribuir­à

I titoli di Stato Banche e assicurazi­oni hanno 668 miliardi di titoli di Stato: se sale lo spread conti a rischio

Fuga di capitali

Il rialzo dello spread e del debito pubblico rischia di accelerare la fuga di capitali

in Italia film, serie tv e notizie sui device della casa cinese. Lo annuncia nella sua prima intervista il country manager per l’italia, Thomas Miao.

E ancora: la nascita dell’italia digitale in banca spiegata da Pietro Sella; il paradosso di Popolare di Bari che ha chiuso in utile ma perde un miliardo di capitalizz­azione teorica.

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