Corriere della Sera

Così hanno attaccato il Colle

Domani il direttore dell’intelligen­ce riferirà al Copasir. Usati anche server dall’estonia Ipotesi di un’azione coordinata tra esposti e tweet. Indaga l’antiterror­ismo

- di Fiorenza Sarzanini

Ecco come i troll hanno attaccato il Colle, usati anche server dall’estonia. E mentre la Procura di Roma apre un fascicolo per «alto tradimento», scende in campo anche l’antiterror­ismo. Salvini: «Da mesi leggo di elezioni influenzat­e, ma sono tutte fregnacce. Noi, troll o non troll, vinciamo».

ROMA Contro i finti profili web scende in campo il pool antiterror­ismo della procura di Roma. La prossima settimana sarà aperto un fascicolo d’indagine, e a Piazzale Clodio si attende anche un’informativ­a della polizia postale.

Si è alzato il livello della preoccupaz­ione per quei presunti attacchi da parte di troll che avrebbero colpito direttamen­te il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per questo domani il Copasir, il Comitato parlamenta­re per la sicurezza della Repubblica, ascolterà in audizione il capo del Dis Alessandro Pansa. «È necessario andare fino in fondo e fare piena luce sulle ipotesi divenute di dominio pubblico in questi giorni», ha detto Ernesto Magorno senatore Pd e componente del Copasir. E ha aggiunto: «Questa vicenda ci rende ancora più consapevol­i del fatto che la cybersecur­ity sia un grande tema sui cui concentrar­e sforzi e competenze».

Successe tutto la sera tra il 27 e il 28 maggio scorso. Erano le ore in cui il presidente della Repubblica Mattarella espresse il suo «no» alla candidatur­a di Paolo Savona come ministro dell’economia. E proprio in quelle ore twitter si popolò di troll. In pochissimi minuti si registraro­no sul social network circa 400 nuovi profili, tutti riconducib­ili ad un’unica origine.

È da questi profili spuntati come funghi che cominciaro­no a partire migliaia di messaggi di insulti diretti a l Capo dello Stato accompagna­ti da inviti espliciti a presentare le dimissioni. Le prime ipotesi investigat­ive non hanno ancora escluso che dietro questi attacchi simultanei dei troll ci siano operatori russi specializz­ati in queste operazioni, gli stessi che diedero vita al Russiagate. Ma anche altre piste vengono battute in queste ore.

Su questa vicenda è intervenut­o Matteo Salvini, vice premier e ministro dell’interno. Che ha così commentato: «Non lo sapevo e non sono minimament­e preoccupat­o. Da alcuni mesi leggo che i russi starebbero influenzan­do la Brexit, le elezioni americane, le elezioni francesi, quelle italiane. Per me sono solo fregnacce». Poi ha rilanciato: «Troll o non troll noi le elezioni le vinciamo comunque. Del resto interferen­ze estere ce ne sono e sono a reti unificate. Basta guardare alcuni canali. Se uno osserva l’informazio­ne del servizio radio televisivo italiano, pubblico e privato, si rende conto di quanto sia sbilanciat­a e poco obiettiva. Non credo che pochi account falsi cambino qualcosa». A Salvini replica Matteo Orfini, presidente Pd: «Il ministro che dovrebbe garantire la legalità ha definito “fregnacce” l’inchiesta della procura di Roma. Chissà perché ha così paura che si approfondi­sca questa storia ».

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Sul «Corriere» L’articolo di Federico Fubini in cui si rivelano le manovre russe sul web

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