Corriere della Sera

Di Battista: i nostri no vanno rispettati, a partire dal Tap

I 40 anni festeggiat­i a Puerto Escondido. Nel video punge la Lega (e i suoi): basta parlare di immigrazio­ne

- Emanuele Buzzi

Un futuro di nuovo in politica? Non lo esclude. «Vediamo», lascia aperta la porta Alessandro Di Battista. E festeggia i suoi primi 40 anni in Messico, a Puerto Escondido, «alla vostra faccia» — dice in un video su Facebook rivolto a chi ha insinuato dubbi sul suo viaggio. «Dibba» si sente «molto leggero». «Ora sarò libero di farmi la mia vita. E anche di pungolare il M5S quando è necessario», racconta spiegando a chi ha deciso di destinare i soldi del suo assegno di fine mandato, il suo «ultimo atto da parlamenta­re».

C’è ovviamente molto spazio

 L’invito Mi auguro che i politici che dicono “prima gli italiani” mettano mano al portafogli e aiutino i terremotat­i

anche per la politica. Dibba va dall’elogio del capo politico («Ho molta molta stima di Luigi Di Maio, sta combattend­o tantissimo, tutti gli altri ministri M5S dovrebbero avere lo stesso coraggio di Luigi») a parole sulle grandi opere che rischiano rinfocolar­e gli animi dell’ala ortodossa. «Abbiamo fatto battaglie importanti, contro il Tap, contro la Tav, opere del tutto inutili, sulla legge anti corruzione, a sostegno dei cittadini, contro la bancocrazi­a — irrompe l’ex deputato nel dibattito —: coraggio, questo è il momento di spingere, mica ci possiamo far distrarre dalle dichiarazi­oni». Una stoccata che rianima l’anima movimentis­ta e che trova anche la sponda del ministro per il Sud Barbara Lezzi, che condivide il post di Di Battista. Lui, intanto, punge anche la Lega: «Mi auguro che quei politici che parlano degli italiani, prima gli italiani..., sappiano mettersi le mani nel portafogli e dare una mano a quegli italiani che soffrono nel guardare le loro case e le loro attività distrutte dal terremoto. Mi auguro che possano diventare tutti quanti populisti come me».

Poco prima aveva sbottato: «Si parla solo di immigrazio­ne: basta, basta». E anche sui progetti futuri, Dibba rispolvera il suo vecchio sogno (in salsa sempre movimentis­ta) di fare qualcosa di concreto per l’africa. «Ci voglio tornare a lavorare», chiosa.

Intanto dal Movimento arrivano gli auguri dei big, da Danilo Toninelli ad Alfonso Bonafede. Ma spiccano soprattutt­o quelli del vicepremie­r Di Maio: «Se siamo al governo a rappresent­are i nostri cittadini è anche merito suo». E poi dice «Alessandro ha ragione», il Movimento «deve continuare a portare avanti i propri valori».

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L’amaca Alessandro Di Battista, 40 anni, a Puerto Escondido

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