Corriere della Sera

Sangalli: attenti a non punire i redditi bassi

- di Rita Querzè

Finanziare il debutto della flat tax con un aumento dell’iva? Il presidente di Confcommer­cio Carlo Sangalli non vuole nemmeno sentirla come ipotesi.

Sarebbe una sorta di scambio: meno imposte dirette e più imposte indirette. Perché no?

«L’aumento dell’iva si tradurrebb­e in un maggiore prelievo fiscale a carico dei redditi bassi. Inoltre indebolire­bbe i consumi in una fase di evidente rallentame­nto della crescita. E poiché sono i consumi interni a essere la componente fondamenta­le della crescita, il risultato alla fine sarebbe un clamoroso autogol».

La maggioranz­a di governo ha vinto le elezioni sventoland­o le bandiere di flat tax e reddito di cittadinan­za. Ora servono risorse.

«Su come trovare le risorse, non tocca certo a me dare consigli. Posso solo ribadire alcuni principi di buon senso. E cioè una coraggiosa spending review sulla spesa pubblica improdutti­va e l’utilizzo degli spazi di flessibili­tà che si riuscirann­o a concordare in sede europea».

Intanto i mercati mostrano insofferen­za.

«I mercati chiedono certezze. Il miglior antidoto a questo nervosismo sta nel chiarire al più presto l’impostazio­ne di fondo della prossima legge di bilancio. Ma, come ho ripetuto all’assemblea di Confcommer­cio, sull’iva non si tratta e non si baratta».

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