Tutti contro il governatore. Se la verità fa male agli euroscettici
Alastair Campbell, ex portavoce di Tony Blair ai tempi del New Labour e della «Cool Britannia» di vent’anni fa, quando il referendum che nel 1972 aveva detto sì all’ingresso del Regno Unito nella Comunità Europa sembrava ai più irreversibile, è un sostenitore del fronte del «Remain» che fa il possibile, in articoli e apparizioni tv, per sostenere le ragioni europeiste.
L’altro ieri, dimostrando di sapere benissimo come funzionano le cose nel mondo politico britannico pur essendo da molti anni lontano dalla stanza dei bottoni, aveva previsto: «Prepariamoci a invettive contro
Quando gli storici del futuro esamineranno questo 2018 cosi bizzarro, è certo che riserveranno almeno una pagina dei loro libri alla volta in cui il governo britannico prese una decisione totalmente incomprensibile e la voce della ragione che si levò fu quella del fondatore di uno dei gruppi comici più famosi della fine del XX secolo, maestro di humour demenziale, famoso tra le altre cose per uno sketch in cui impeccabile in abito scuro e bombetta camminava in modo ridicolo, da buon funzionario del «Ministero delle Camminate Ridicole». Perché un ministero vero del governo britannico, non quello finto del vecchio sketch televisivo, ha appena spiegato a una famiglia indiana che dovrà lasciare il Regno Unito alla scadenza del visto di lavoro del capofamiglia tra poche settimane. La cosa davvero incredibile è che la famiglia è composta da padre e madre — Jitendra e Anju Singh — e dal piccolo Shreyas Royal, nove anni, genio degli scacchi, che secondo tutti gli osservatori tra qualche anno potrà tranquillamente diventare campione del mondo.
I genitori hanno fatto appello al buon senso, facendo presente che Shreyas è ovviamente un «asset», una risorsa per il Regno. Inutile. Hanno cercato di fare qualcosa dei parlamentari, chiedendo di fare un’eccezione per quel futuro grande maestro di scacchi. Niente.
Ecco allora che, via Twitter, è entrato nella discussione John Cleese, fondatore dei Monty Python, l’uomo delle «camminate ridicole» e del film «Un pesce di nome Wanda», assurdo Lancillotto in «Monty Python e il Sacro Graal». Gli è bastato un tweet: «Riguardo alla imminente deportazione di Shreyas Royal, prodigio degli scacchi, e dei suoi genitori: la famiglia non può rinnovare il proprio visto perché il padre guadagna meno di 120mila sterline l’anno. Preoccuparsi dei soldi invece Mark Carney (governatore della Bank of England, canadese di nascita, ndr), quel dannato canadese che si immischia nei nostri affari. Progetto Paura. Probabilmente è al soldo dei francesi. Si preoccupa della sua pensione. Élite. Pupazzo di Hammond (il cancelliere dello Scacchiere che punta a mantenere strettissimi rapporti tra la comunità finanziaria britannica e la Ue, ndr). Purtroppo gli estremisti di Brexit non riescono a discutere della sostanza delle questioni».
Poche ore dopo, sui giornali di ieri, in tv, via Twitter, la dimostrazione che Campbell aveva previsto tutto: la fazione euroscettica tutta contro Carney, insultato come presunto «killer della sterlina», messo alla berlina in prima pagina dal conservatore «Daily Telegraph», staffilato dai tabloid favorevoli a Brexit costi quel che costi.
Il pacato Carney — ribattezzato dal fronte pro/brexit, con un calembour volgare, «Carnage» cioe massacro — vive la poco gradevole situazione del banchiere centrale continuamente tirato in ballo dalla politica: lui, in un’intervista televisiva con Channel 4, si era limitato a spiegare come questo clima di incertezza non faccia bene. Ma non è che abbia mandato lui il primo ministro May — interrotte le vacanze sul Garda — nel Sud della Francia da Macron cercando di sbloccare l’impasse sulla trattativa di Brexit. E non è sicuramente colpa di Carney se l’economia britannica, prima di Brexit, era quella con la crescita piu alta nel G7 e ora è quella con la crescita piu debole, come ha ricordato ieri l’ex ministro laburista David Lammy, ora semplice deputato.
Il passaggio da economia più vivace del G7 a quella piu frenata, ha ripetuto Lammy, «è il gigantesco elefante nella stanza che tutti fingono di ignorare». Un elefante che, al netto della attuale performance poco brillante della sterlina, non è stato certo creato da Carney.
L’affondo
Il capo della Bank of England definito «killer della sterlina» per aver spiegato che il clima di incertezza non fa bene