Due laureandi per far rinascere il trampolino di Cortina
Il progetto degli studenti per uno dei simboli della città in stato di abbandono. Il sindaco: buona idea
L’opera
● Il Trampolino Italia è stato inaugurato a Cortina nel ‘23. Fu ricostruito nel 1940 e poi nel 1956
● È comparso anche in alcuni film tra cui un James Bond del 1981
«È un’opera di alta tecnica, di pregevolissima linea architettonica, incastonato come gemma in una cornice panoramica senza uguali, che si appresta a conquistare di diritto il titolo di più bel trampolino del mondo». Nel 1956 così era descritto il «Trampolino Italia» a Cortina d’ampezzo, quello che ospitò le gare olimpiche, progettato dall’ingegner Piero Pozzati, luminare dell’università di Bologna, e collaudato dall’ingegnere Pier Luigi Nervi.
Oggi chi sale sulla collina sopra Zuel, dove sorge il trampolino, non crede ai suoi occhi per le condizioni di toun’icona tale degrado in cui è ridotto. Le parti in legno marciscono, le tribune d’onore sono crollate, la pista di lancio è in uno stato pietoso, cespugli e erbacce crescono in quel che resta delle tribune del pubblico. Eppure il trampolino è ancora di Cortina, tra i soggetti più fotografati, da una certa distanza che attenua l’aspetto degradato.
Così due ragazzi ventiquatrenni, Mattia Menardi e Gabriele Bee, laureandi all’istituto di Architettura di Venezia, hanno avuto l’idea di proporre nella loro tesi di laurea il recupero del trampolino, non a fini sportivi. La tesi (di cui è relatore il professor Paolo Faccio) si colloca nell’ambito del progetto di ricerca Cluster Lab Iuav Hemodern. «Non vogliamo — dicono i ragazzi — che ritorni una struttura sportiva per il salto, ma che venga riconosciuta la sua simbolicità, un’icona all’ingresso di Cortina, con la possibilità di ospitare eventi di varia natura». «Ben venga questa tesi — commenta il sindaco Gianpietro Ghedina —. Noi abbiamo due ipotesi delle quali ho parlato con il presidente del Coni Malagò: se interviene il Comune faremo interventi limitati per rendere la struttura dignitosa. Se i soldi li dovesse mettere il Coni potremmo pensare a “qualcosa di più, anche in vista dei campionati mondiali di sci di Cortina 2021 ed eventualmente delle Olimpiadi del 2026».