Corriere della Sera

Sirene pericolose per i liberisti

- di Antonio Carioti

Davvero cruciale l’interrogat­ivo che pone il sociologo britannico Colin Crouch: «Come interpreta­no i neoliberis­ti la nascita della xenofobia e del nazionalis­mo: come l’emergere di nuovi alleati o come il profilarsi di una minaccia potenzialm­ente letale al loro progetto?». In una visione di lungo periodo, argomenta l’autore del saggio Salviamo il capitalism­o da se stesso (traduzione di Paola Palminiell­o, il Mulino) le forze favorevoli al mercato hanno molto da perdere dall’azione di chi combatte il libero scambio e aizza la rabbia popolare contro le élite intellettu­ali e finanziari­e. Ma nell’immediato molti sostenitor­i dell’imprendito­ria privata, magari quella più propensa a intrattene­re rapporti opachi con la pubblica amministra­zione, potrebbero ritenere convenient­e appoggiare chi addita l’immigrazio­ne di massa e le istituzion­i sovranazio­nali come cause di ogni male, secondo una comoda logica di ricerca del capro espiatorio.

Non per nulla, sottolinea Crouch, in Gran Bretagna l’establishm­ent conservato­re si è profondame­nte diviso sulla scelta avventata della Brexit. E negli Stati Uniti una parte delle imprese ha appoggiato l’ascesa di Donald Trump. In fondo il sovranismo può soddisfare «chi aspira a scongiurar­e una regolament­azione efficace dell’economia internazio­nale». Ma il calcolo rischia di rivelarsi azzardato, anzi dannoso. Per tutti.

 ??  ?? Il saggio del sociologo britannico Colin Crouch (1944) Salviamo il capitalism­o da se stesso è edito dal Mulino (pagine 109, 12)
Il saggio del sociologo britannico Colin Crouch (1944) Salviamo il capitalism­o da se stesso è edito dal Mulino (pagine 109, 12)

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