Corriere della Sera

I battelli corsari di Hitler nella città di Camilleri

Calogero Conigliaro rievoca una vicenda poco conosciuta della Seconda guerra mondiale in Sicilia (Edizioni Leg)

- Di Paolo Rastelli

e quindi irreversib­ili. E dimostrano che la strada da seguire è quella di una Europa che non agisca solo dall’alto».

È arrivato o no il tempo per l’europa di agire politicame­nte per rendere più stabile il Mediterran­eo?

«C’è una cultura, artistica e letteraria, che possiamo definire europea, anche se le diverse popolazion­i vivono in modo diverso e hanno persino cucine diverse. E ciò è un bene. Ma certe regole politiche, i diritti politici, individual­i, i diritti dell’uomo, che sono valori europei, ora vengono più o meno accettati ovunque».

Ma sull’altra sponda del Mediterran­eo non è così.

«È vero, ma le migrazioni hanno anche avuto proprio questo merito, di diffondere la cultura europea dei diritti umani».

La Ue cosa può fare concretame­nte?

«Intanto, può evitare di fare sciocchezz­e, come quella di Sarkozy di bombardare la Libia, o di Lega e M5S di chiudere i porti. E poi scegliere per sé una evoluzione prudente, senza imporre dall’alto ciò che in basso non viene accettato, e chiarire che solo l’accettazio­ne di regole comuni dà diritto ai relativi vantaggi. In caso contrario, come per la Gran Bretagna della Brexit o la Polonia e l’ungheria del gruppo di Visegrád, questi vantaggi non spettano e non possono essere rivendicat­i».

Infine, cos’è dunque il Mediterran­eo?

«Non è una piccola provincia, come si poteva pensare un secolo fa. Perciò l’europa non deve mai perdere di vista che il Mediterran­eo ci aiuta, più che a capire, a formulare i problemi sul mondo di oggi».

Che cosa successe durante la Seconda guerra mondiale nella cittadina siciliana di Vigata, in provincia di Montelusa? Niente, perché Vigata, dove Salvo Montalbano ha il suo commissari­ato, è una città inventata dallo scrittore Andrea Camilleri, il padre del celebre poliziotto dai cabasisi pronti a girare vorticosam­ente alla minima provocazio­ne.

Invece nella cittadina agrigentin­a di Porto Empedocle, dove Camilleri è nato e che ha fornito l’ispirazion­e per l’ambientazi­one dei suoi romanzi (Montelusa corrispond­e ad Agrigento), è successo parecchio. Qui era di stanza infatti un reparto di motosilura­nti tedesche, le S-boote o Schnellboo­te (letteralme­nte «battelli veloci»), conosciute dagli inglesi come Eboat (dove le E sta per enemy, nemico), arrivate in Sicilia dopo un avventuros­o viaggio lungo i fiumi francesi fino al porto provenzale di Saint Louis, unico modo per arrivare al Mediterran­eo per una via d’acqua, visto che lo stretto di Gibilterra era in mani britannich­e.

Da Porto Empedocle le siluranti partecipar­ono ai più importanti scontri che tra il 1940 e il 1943 videro impegnate le forze aeronavali inglesi e quelle italiane con l’appoggio di sommergibi­li, naviglio sottile e velivoli messi in campo dalla Germania nazista. La loro storia è narrata nel saggio I corsari del Terzo Reich e i segreti di Husky. Sicilia 1940-1943 (Libreria Editrice Goriziana) di Calogero Conigliaro, un giornalist­a siciliano poco più che quarantenn­e con una grande passione per la storia. Ma il volume, che si snoda lungo 256 pagine, contiene ben di più rispetto a quella vicenda, poiché si allarga ad esaminare, dalla prospettiv­a empedoclin­a, anche le battaglie che vennero combattute dopo lo sbarco anglo-americano in Sicilia del 10 luglio 1943 (la famosa operazione Husky).

Si tratta di una campagna militare che ancora adesso, a distanza di 75 anni dagli avveniment­i, continua a presentare qualche interrogat­ivo, legato soprattutt­o alla caduta verticale del dispositiv­o militare italiano nell’isola, mentre a Roma, il 25 luglio, arrivava a compimento il colpo di Stato monarchico contro Mussolini che portò alla guida del governo il maresciall­o Pietro Badoglio.

Una prefazione di Andrea Camilleri, la cui famiglia conobbe non pochi tra i personaggi citati nel volume, aggiunge spezie alla narrazione di Conigliaro.

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Il saggio ● S’intitola I corsari del Terzo Reich e i segreti di Husky il libro di Calogero Conigliaro (Leg, pagine 256, 19)

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